Cronaca locale

La Lega non applaude l'Ambrogino a Colmegna

Il don premiato per la battaglia sullo ius soli. Partigiano Alfa festeggiato con il Bella Ciao

La Lega non applaude l'Ambrogino a Colmegna

La platea del teatro Dal Verme riserva più ovazioni a Giovanni Marzona, 89 anni, la staffetta partigiana che partecipò alla Resistenza con il nome di battaglia «Alfa» - festeggiato all'uscita sulle note di «Bella Ciao» - che al cardinale emerito Angelo Scola, premiato ieri con la Grande Medaglia d'Oro alla cerimonia degli Ambrogini 2017. E scattano gli applausi per don Virginio Colmegna quando tra le motivazioni per la civica benemerenza viene citato l'impegno «in prima fila per la legge di iniziativa popolare Ero straniero con oltre 85mila firme in tutta Italia». É la petizione lanciata con Emma Bonino per accelerare la legge sullo ius soli. Non è la festa dell'Unità ma la giornata degli Ambrogini. Il premio a don Colmegna viene contestato dal capogruppo della Lega Alessandro Morelli, non partecipa agli applausi (e neanche quando sul palco sale il partigiano Marzona). «É la degna rappresentazione di una parte radicale della città, è il Giuseppe Povia della chiesa» ironizza citando il cantante autore tra l'altro di Immigrazia candidato per la Civica Benemerenza e bocciato dalla sinistra per le posizioni contro l'accoglienza degli immigrati. «Povia non è stato premiato - incalza Morelli - a causa di questo Pd che pensa di governare come se la città fosse cosa propria, i cittadini che la pensano come Povia evidentemente non sono degni di rappresentazione».

É nata come candidatura bipartisan la Grande Medaglia d'Oro al cardinale emerito Angelo Scola, a cui viene richiesto - fuoriprogramma - un intervento a fine cerimonia dal palco. «Concepisco il mio premio - ha detto - come se fosse dato a tutta la chiesa di Milano. La città sta vivendo una rinascita, sta cambiando volto e invito tutti ad aprirci al fascino del futuro che ci attende».

«Appartenenza» e «partecipazione» sono le parole che il sindaco ha ricalcato nel suo discorso alla città prima di consegnare gli Ambrogini 2017. Prima e dopo la sfilata dei premiati sul palco sottolinea che «di milanesi di origine non ce ne sono molti» e «se altrove c'è un distinguo, la città, le istituzioni e io, qui c'è voglia di partecipare e un'identificazione tra i milanesi e le città, soprattutto in questo momento, ed è la nostra forza». E fa un appello a chi «per delusione, stanchezza o scetticismo ancora non si sente partecipe, facciamo largo a tutti». Consegna alla mamma e alla figlia di Claudio De Albertis, il presidente di Assimpredil e della Triennale scomparso un anno fa, la Medaglia alla memoria.

Tra i 37 premiati sfila Linus (in platea c'è il fratello Albertino), una delegazione dei lavoratori di Amazon (tra loro c'è il consigliere Pd di Zona 8 Fabio Galesi) che mesi fa hanno manifestato per chiedere il diritto ad un compenso equo, una ventina tra vigili e dipendenti del Comune che sono andati in missione ad Amatrice dopo il terremoto, ritira l'attestato l'associazione dei Pugliesi di Milano candidati (come sono cambiati i tempi) dalla Lega Nord.

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