Economia

Facebook pagherà le tasse in Italia

I ricavi saranno contabilizzati negli Stati dove sono prodotti. Soddisfatto il Tesoro

Facebook pagherà le tasse in Italia

Facebook pagherà le tasse in Italia. La società di Mark Zuckerberg ha deciso di contabilizzare i ricavi di tutti i Paesi europei dove opera, dove sono stati realizzati e non più tutti a Dublino, come invece avviene finora. Una svolta non certo «buonista» ma spinta dalla Ue che non poteva più farsi scappare un boccone tanto ricco per le casse dei suoi Stati membri.

La notizia è apparsa nella newsroom della stessa Facebook a pochi giorni di distanza dall'annuncio dell'accordo siglato tra l'Irlanda e Apple per avviare il pagamento dei 13 miliardi di dollari di tasse non versate come richiesto dall'Ue. Un altro segno tangibile della crescente pressione internazionale per regolarizzare le imposte fiscali dei colossi del web. Facebook passa, quindi, a una struttura locale nei Paesi in cui è presente un ufficio che fornisce supporto alle vendite di pubblicità acquistata dai suoi inserzionisti. Di conseguenza, saranno pagate localmente le tasse relative a quei ricavi.

Una svolta visto che, in Italia, i sei colossi del web (oltre a Facebook e Apple anche Amazon, Google, Twitter, Airbnb e Booking) hanno versato nel 2016, complessivamente, «solo» 9 milioni di euro di tasse. Ma ora le cose sono destinate a cambiare nei 30 Paesi in cui il colosso di Menlo Park ha una sede. Fino ad oggi, infatti, i ricavi prodotti fuori dagli Stati Uniti, quelli internazionali, venivano contabilizzati in Irlanda, dove il fisco è particolarmente «generoso», a livello di aliquote e tasse, verso le aziende.

Il nuovo regime fiscale entrerà in vigore già dai primi mesi del 2018 e sarà completato entro la prima metà del 2019. L'Italia inizierà già nella prima metà dell'anno prossimo. «Riteniamo che il passaggio a una struttura di vendita locale fornirà maggiore trasparenza. Del resto i governi e i policy maker di tutto il mondo hanno chiesto una maggiore visibilità sui ricavi associati alle vendite che vengono supportate localmente nei rispettivi Paesi- ha detto Dave Wehner, direttore finanziario di Facebook- Ogni Paese è unico e vogliamo realizzare questo cambiamento in modo corretto. Si tratta di un grande impegno, che richiederà risorse significative per poter essere attuato in tutto il mondo. Introdurremo, il più rapidamente possibile, nuovi sistemi e modalità di fatturazione per garantire una transizione agevole verso la nostra nuova struttura organizzativa». Facebook, comunque, ha già fatto un cambiamento simile nel Regno Unito e in Australia.

Soddisfatto, ovviamente, il ministero dell'Economia che giudica la decisione «molto positiva».

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