Salute

La macchina «scova tumori» ultra veloce che taglia i costi

Lo scienziato Crosetto e il cardiochirurgo pavese Vigna lottano da anni per la trasparenza nella scienza

Pierluigi Bonora

Si chiama 3D-CBS ed è una tecnologia innovativa, ovviamente brevettata a livello internazionale, che ha dato origine a un'apparecchiatura finalizzata alla diagnosi precocissima di patologie tumorali e degenerative. In pratica, si tratta di una Pet/Tac avanzata e tridimensionale (da qui il nome 3D-CBS) che, oltre alla possibilità di scoprire per tempo quelle che potrebbero diventare gravi patologie, trattiene il paziente per l'esame solo 4 minuti rispetto ai 30/90 minuti tradizionali.

Oltre alla rapidità di esecuzione, la nuova apparecchiatura fa risparmiare denaro al Servizio sanitario (l'esame costa tra i 300 e i 400 dollari, contro i 2.000/4.000 della Pet/Tac attuale) e, soprattutto, sottopone il paziente a una dose di radiazioni infinitesimale: 1-1,6 mrem da 1100-1600 attuali.

«Per non parlare dell'efficienza - spiega Vincenzo Vigna, cardiochirurgo pavese, che con lo scienziato inventore italo-americano Dario Crosetto collabora da lustri -: le Pet/Tac attuali catturano un fotone ogni 10.000 e permettono di visualizzare solo tumori già formati e in stadio avanzato; la nostra apparecchiatura, catturando un fotone ogni 25, è invece capace di misurare il minimo metabolismo anomalo, fornendo in questo modo al medico informazioni quantitative precise allo scopo di consentire una diagnosi precocissima. Nel caso della Pet/Tac, invece, il medico dovrebbe interpretare il metabolismo anomalo dall'annerimento di uno spot sul monitor, cioè un'assurdità».

Con il 3D-CBS si ottengono, di fatto, tutte le informazioni essenziali che si acquisiscono dal conteggio di tutti i segnali catturabili dai marcatori tumorali. «C'è un abbattimento dei costi sui capitoli relativi alla sanità di oltre il 50% - ricorda Vigna - mentre si arriva a uno screening annuale a favore di un maggior numero di persone».

L'accordo tra Vigna e Crosetto prevede che il primo si occupi di tutti gli aspetti medici e della ricerca di partner finanziatori dell'iniziativa (esistono già prototipi/dimostratori dell'apparecchiatura), mentre l'impegno dello scienziato italo-americano, originario di Monasterolo di Savigliano (Cuneo), riguarda gli aspetti tecnico scientifici del progetto, incluse le pubblicazioni scientifiche e divulgative. «Salvare milioni di persone con un considerevole risparmio grazie alla diagnosi precocissima si può - sottolinea il ricercatore Crosetto -: il 3D-CBS cattura, infatti, il massimo numero di segnali validi dai marcatori tumorali al minimo costo per segnale valido intercettato rispetto agli approcci tecnologici utilizzati nelle altre apparecchiature. Il 3D-CBS crea il primo vero cambiamento paradigmatico nella diagnosi biomedica perché offre, contemporaneamente, i tre benefici: sensibilità ultra-elevata, solo l'1% della dose di radiazione per il paziente, spesa per esame abbattuta».

Il dottor Vigna, soprattutto per rappresentare le richieste documentate di tanti pazienti e familiari, è già in contatto con la professoressa Fabiola Gianotti, direttrice del Cern, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle che ha sede a Ginevra, per un'ulteriore valutazione dell'apparecchiatura. «Da parte nostra - precisa Vigna - siamo disposti a regalare la tecnologia a tutti gli istituti, fondazioni, consorzi pubblici che hanno il compito di essere al servizio dei cittadini». Quello che occorre è un finanziamento di 20-50 milioni per costruire una serie di prototipi e avviare la produzione di serie dell'apparecchiatura con l'esclusiva mondiale. La macchina diagnostica ideata da Crosetto ha trovato riscontri positivi nelle affermazioni di luminari, come Aris Zonta, autore del primo autotrapianto di fegato al mondo eseguito al Policlinico San Matteo di Pavia («...questo progetto dev'essere finanziato, segnerà una svolta epocale nella diagnosi precoce del cancro...»). In tanti sostengono che Crosetto sia l'Ignaz Semmelweiss del nostro tempo, il medico tedesco-ungherese che nel 1845 fu tra i pionieri dell'ampio uso delle procedure antisettiche prima del parto. Semmelweiss fu ostracizzato e infine rinchiuso in manicomio per aver difeso le sue tesi scientifiche, confermate da Pasteur successivamente.

Analogamente, Crosetto ha visto la sua invenzione «boicottata e soppressa - afferma - a danno dei malati e dei contribuenti».

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