Economia

Ferrero mangia Kit Kat per 2 miliardi

Nutella è vicina all'acquisto degli snack Nestlè negli Usa

Giovanni Ferrero
Giovanni Ferrero

Per una volta l'orgoglio tricolore è salvo: è un'icona italiana a fare shopping miliardario oltre confine senza cedere mai, in 71 anni di storia, alle sirene di possibili investitori stranieri. Almeno per ora. Ferrero è infatti vicina ad acquisire gli snack al cioccolato della Nestlè - ovvero anche Kit Kat, Crunch, Butterfinger, Raisenets e BabyRuth - per 2 miliardi di dollari.

L'ufficializzazione è attesa tra qualche giorno, ma le fonti internazionali danno ormai per certa l'operazione. Per uno scherzo del destino il colosso dei dolci presieduto da Giovanni Ferrero che ciclicamente, negli ultimi anni e inseguito alla successione al vertice, era visto orbitare nella galassia Nestlè, si dovrebbe rafforzare a livello internazionale proprio attraverso la divisione Usa della multinazionale di Vevay.

L'operazione mira ad aumentare i prodotti in portafoglio e a diminuire la dipendenza di Ferrero dai mercati europei, da cui genera buona parte del fatturato (10,3 miliardi, di cui 8,7 realizzati all'estero). Non manca chi ipotizza che l'espansione sia un primo passo verso un futuro approdo in Borsa, ma finora da Alba non sono arrivati segnali verso Piazza Affari.

Il gruppo fondato dalla famiglia Ferrero avrebbe battuto la concorrenza dell'americana Hershey, in ritirata dopo l'acquisto di Amplify (e dei popcorn SkynnyPop), e dei private equity, conquistando le attività da 860 milioni di dollari circa di fatturato messe in vetrina, la scorsa estate, da Nestlè. In questo modo Ferrero dovrebbe salire sul podio dei maggiori produttori di dolciumi negli Usa subito dopo Mars (per cui il mercato americano, stima Euromonitor, vale 13,6 miliardi) e Hershey (16 miliardi).

Ferrero, già a fine degli anni '60 aveva iniziato la conquista del mercato Usa con i Tic Tac seguiti poi dai diversi blockbuster come Nutella e Ferrero Roche. In questi ultimi mesi tuttavia ha intensificato lo shopping con l'acquisizione a ottobre di Ferrara Candy quarto produttore di caramelle e dolciumi negli States e, a marzo, della Fannie May Confections Brands che ha portato in dote 80 negozi e uno stabilimento. La decisa virata internazionale voluta da Giovanni Ferrero a partire dal 2011 è passata anche dall'acquisizione della turca Oltan, specializzata nella produzione di nocciole, dall'inglese Thortons attiva nei prodotti a base di cioccolato e da due società belghe (Eurobase Internationale e Delacre).

Ferrero, nonostante le recenti polemiche per la ricetta della Nutella e l'uso dell'olio di palma, rimane uno dei brand più apprezzati a livello internazionale.

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