Economia

Febbre da rialzo nelle Borse mondiali

Piazza Affari la migliore: +2,8%. Nuovo record a Wall Street. Trump: "Merito mio"

Febbre da rialzo nelle Borse mondiali

Wall Street sfonda ogni precedente record e l'entusiasmo trascina i listini mondiali. A partire da Piazza Affari che ha chiuso in rialzo del 2,77% a 22.512 punti, mettendo a segno la migliore performance del Vecchio Continente. Ma tra nuovi record e dati macro economici che indicano una crescita diffusa, si è respirato un clima positivo anche a Parigi (+1,5%), Francoforte (+1,4%), Madrid (+1,9%) e Londra (+0,3%). «Il mercato azionario ha avuto un'altra buona giornata e ora che la riforma della tasse è passata abbiamo un incredibile potenziale rialzista. Sta solo andando meglio», ha twittato il presidente Usa, Donald Trump.

Nel pomeroggio di ieri il Dow Jones ha sfondato quota 25mila punti, un record storico e una performance muscolare visto che solo un anno fa l'indice traccheggiava intorno ai 20mila punti. «I 25mila punti sono un numero che pochi ritenevano possibile così presto durante la mia amministrazione», ha rivendicato Trump, prevedendo che il Dow Jones crescerà di un altro 20% per arrivare a quota 30mila. Nuovi picchi anche per il Nasdaq (oltre i 7mila punti) e per l'S&P 500 oltre la soglia dei 2700 punti. A spingere i listini ha contribuito il greggio, che ha toccato il picco da maggio 2015 sostenuto dai disordini in Iran, dalle temperature rigide negli Stati Uniti e dai tagli alla produzione dei paesi Opec. Il Brent si è così attestato a 67,8 dollari a barile e il Wti a 61,8 dollari.

La febbre azionaria ha contagiato anche il Giappone, dove l'indice Nikkei 226 viaggia sui massimi degli ultimi 26 anni. E a Milano - complice anche il rally della galassia Agnelli (Fca +8,3%, Exor +6,8% e Ferrari +4,1%) - solo un titolo delle big del paniere Ftse Mib ha chiuso in frenata: Campari (-0,6%) che, a causa della sua forte esposizione al mercato Usa, è penalizzata dal super euro (a 1,207 sul dollaro).

«Crediamo che l'andamento delle Borse continuerà a seguire la crescita dell'economia globale. Vi sono, tuttavia, dei trend che devono essere monitorati attentamente», avverte Marco Palacino, managing director per l'Italia di Bny Mellon: «La fine del Qe in Europa (fino a fine settembre la Bce acquisterà obbligazioni per 30 miliardi al mese ndr) e i rialzi dei tassi negli Usa potrebbero influenzare le Borse. Per quanto riguarda Piazza Affari, ci aspettiamo un aumento della volatilità in prossimità del voto».

Ieri, comunque, lo spread Btp-Bund ha chiuso sotto i 160 punti a 157, di poco superiore differenziale di rendimento fra Portogallo e Germania (intorno ai 150 punti base).

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