Cronache

Il campanile, l'ultima trincea degli italiani

La gaffe di Bastianich a "Masterchef": "Campobasso? Posto sfigato". E il Molise insorge

Il campanile, l'ultima trincea degli italiani

I l Molise non esiste. Anzi esiste, ma è un «posto sfigato». Joe Bastianich ha scatenato le ire dei campobassani e dei molisani tutti per una frase pronunciata durante l'ultima puntata di Masterchef. Quando la concorrente Joayda, domenicana, le ha comunicato di essere di Campobasso, lui ha risposto così: «E dov'è? Sembra un posto sfigato». Non ha migliorato le cose per la verità la replica di Joayda: «Ma no, lo dicono tutti, ma perché?».

Insomma, era meglio quando il Molise non esisteva. Un «meme», questo, che di solito stuzzica il senso di autoironia dei molisani, al punto che una delle aziende più importanti della regione, il pastificio La Molisana (appunto), se n'è appropriato dedicando al concetto un'apposita sezione del proprio sito volto ovviamente a dimostrare il contrario. Ma sentirsi dare degli sfigati da un personaggio pubblico peraltro convinto di essere spiritoso è troppo. Il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha chiesto le scuse di Bastianich per le parole definite «inaccettabili». E le'ammenda di Bastianich probabilmente arriverà, poco convinta e piena di distinguo ma arriverà. Più difficile invece che Bastianich accolga l'invito del sindaco di Campobasso Antonio Battista ad andare e visitare il capoluogo molisano.

Ma i molisani ce l'hanno anche con Sky, che mandato in onda senza tagliarla una frase pronunciata mesi fa in un programma di montaggio. Una scelta di cattivo gusto da parte della pay tv. Ma per fortuna sui sociale c'è chi la prende a ridere. Come Chef Rubio, che posta una propria foto con in mano un barattolo di salsiccia sotto sugna (specialità molisana e ingrediente delle funnateglie di Jelsi) e sotto quella di Bastianich che addenta un hamburger di McDonald's, azienda per la quale ha appena firmato una linea di panini. «Chi è lo sfigato?», commenta il ruvido chef romano.

Che poi gli italiani hanno questo di buffo: che sono esterofili quando si parla di nazione e localisti quando si parla di campanile. Simbolo dell'attitudine tutta italiana a preferire sempre la famiglia alla collettività, il privato al pubblico, il «particulare» al sociale. Se uno straniero attacca l'Italia gli stringiamo la mano, se un connazionale critica la nostra città ci incacchiamo. Di polemiche localiste sono piene le cronache. Proprio i molisani pochi mesi fa si imbufalirono con Francesco Facchinetti che in occasione del concerto di Vasco Rossi al Modena Park così twittò: «C'è più gente al #Modena Park che in Molise», come se poi esser pochi fosse un difetto. I siciliani anni fa si arrabbiarono con Roberto Vecchioni che in una conferenza all'università di Palermo, sibilò «isola di merda» a proposito della Sicilia. I napoletani se la presero con un'altra cantante, Ornella Vanoni, che raccontando l'esperienza delle riprese partenopee del film Ma che bella sorpresa di Alessandro Genovesi, parlò di «un posto orribile, tutto molto caotico...». Paolo Villaggio con il suo umorismo scorretto fece arrabbiare quasi tutti, dai sardi «che si accoppiano con le pecore» ai friulani che «per motivi alcolici non sono mai riusciti a esprimersi in italiano». Il fotografo Oliviero Toscani qualche mese fa dette dei «mona» e dei «contadini che nemmeno parlano l'italiano» ai veneti che avevano votato al referendum sull'autonomia, Flavio Briatore definì «provinciali» i pugliesi per la troppa attenzione ai vip che vanno a sposarsi nei resort di lusso del Salento facendoli fuggire. Qualche anno fa fece discutere il titolo dell'Unione Sarda che definiva un furto «in stile napoletano». E l'Avis è finita nella bufera quando sul proprio sito decise di differenziare tra Italia Continentale, Sicilia e Sardegna le nazionalità di chi affitta una Ford.

Avete capito: il Molise forse non esiste. Ma i molisani sì.

E a volte, come le formiche, si incacchiano.

Commenti