Economia

La Borsa benedice la svolta di Cattolica

L'azione balza di quasi il 10%. Si attendono sorprese dal nuovo piano a fine gennaio

La Borsa benedice la svolta di Cattolica

Cattolica scatta con uno sprint solitario in Piazza Affari alla vigilia del nuovo piano industriale al 2020 che verrà presentato il 28 gennaio. Dopo essere anche stato sospeso per eccesso di rialzo, il titolo della compagnia veronese ha archiviato la seduta mettendo a segno un +9,64% a 10,35 euro volando ai massimi dal 2014 tra scambi intensi (è passato di mano quasi il 3% del capitale). Dall'arrivo del nuovo ad, Alberto Minali (già direttore generale delle Generali), avvenuto il primo giugno del 2017 a ieri le azioni hanno guadagnato il 34% rispetto a un +11,3% dell'indice Ftse Mib, al +9,5% registrato nello stesso periodo dal Ftse Italia Insurance Index, ovvero l'indice dei titoli assicurativi, e al +10,7% del Leone di Trieste.

A dare un'ulteriore spinta, da ottobre, sono stati l'ingresso nell'azionariato di Warren Buffett che ha investito 116 milioni per rilevare il 9% venduto dalla Pop Vicenza, l'accordo di bancassicurazione con Banco Bpm che ha dato a Cattolica l'accesso in esclusiva per i prossimi 15 anni a circa 1.700 sportelli del terzo gruppo bancario italiano e il successo del bond da 500 milioni emesso per migliorare il profilo patrimoniale della compagnia. Cattolica può inoltre contare sugli accordi distributivi con Iccrea che consente di distribuire in 3.989 sportelli delle Bcc, ora alle prese con la riforma delle banche di credito cooperativo. A dicembre è poi arrivato il via libera dalla commissione Ue dell'acquisto di Carim e della Cassa di risparmio di San Miniato, anche queste alleate di Cattolica, da parte del Credit Agricole. Tutte notizie già note però.

E allora perchè lo shopping è scattato solo ieri? Secondo gli operatori Cattolica beneficia di ricoperture in un mercato sostenuto dall'ottimismo che si respira in questo inizio 2018 sul mercato che incoraggia gli investitori a trovare nuovi spunti per i propri portafogli.

E negli ultimi giorni è stata premiata dalle banche d'affari che puntano a una crescita del valore del titolo in Borsa trainata dal piano di rilancio messo in campo dal nuovo management in discontinuità con il passato, anche in termini di modello di business. Intermonte ha inserito Cattolica nella lista di titoli raccomandati tra le società a media-bassa capitalizzazione con le «attese positive» per il piano industriale. Gli analisti di Equita si attendono che le azioni salgano a quota 11 euro, quelli di Banca Imi stimano che grazie all'alleanza con il Banco Bpm nel 2019 l'utile della compagnia migliori di circa il 20 per cento. L'opinione comune è che Cattolica abbia iniziato un nuovo capitolo della sua storia. E il mercato scommette che fra le pagine bianche da scrivere ci sarà presto anche la trasformazione in spa. La compagnia scaligera, infatti, è rimasta l'unica cooperativa assicurativa quotata a Piazza Affari. Tradotto: con il voto capitario i soci in assemblea contano uno a prescindere da quante azioni posseggano.

Da Verona smentiscono che l'ipotesi sia sul tavolo. In una recente intervista Minali ha sottolineato che «l'argomento non è sul tavolo del cda e nemmeno sulla scrivania dell'amministratore delegato, che di quel consiglio è parte» ma che comunque la compagnia farà «una riflessione ampia sulla governance per consentire al mercato dei capitali di avere una qualche forma di rappresentanza all'interno del consiglio».

Proprio il fatto che l'opzione spa non sia al momento sul tavolo, sostengono i broker, rende interessante l'investimento sulla compagnia e alimenta la scommessa sulla possibilità che questa svolta possa avvenire nel medio periodo.

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