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Bufera sulla Appendino Si dimettono i revisori: «Ostacoli e pressioni»

Torino, il collegio sui conti pubblici lascia l'incarico: «Continui disagi operativi»

Bufera sulla Appendino Si dimettono i revisori: «Ostacoli e pressioni»

Forse solo il sindaco di Torino Chiara Appendino si è sorpresa - o per lo meno ha detto di esserlo - per le dimissioni dei tre revisori dei Conti del Comune. Perché dopo mesi di scontri più o meno palesi, esposti alla magistratura e ventilate mozioni di sfiducia, era inevitabile che finisse così. «Difficoltà nello scambio di comunicazioni ed ostacolo nell'attività di raccordo tra le strutture», a cui si aggiungono l'«assenza di collaborazione e pressioni ricevute fonte di disagi operativi e incomprensioni».

Con queste motivazioni - ma forse sarebbe meglio dire con queste accuse all'amministrazione 5 Stelle - il Collegio dei revisori dei conti ha rassegnato le dimissioni, facendo protocollare una lettera di quattro pagine per spiegare le motivazione del loro eclatante gesto. Così Herri Fenoglio, Maria Maddalena De Finis e Nadia Rosso, hanno posto fine ad una collaborazione nata male e proseguita peggio, basata su un rapporto da sempre molto teso e punteggiato da contrapposizioni.

Con le dimissioni i revisori hanno posto fine a una battaglia che ormai era all'ordine del giorno con la giunta Appendino e che sicuramente si sarebbe inasprita sul bilancio di previsione 2018. E nella lettera consegnata in Comune ben si evidenzia il clima in cui i tre sentono di aver lavorato negli ultimi mesi: «L'organismo di revisione in quanto organo di controllo è per definizione estraneo alle dinamiche politiche e deve essere dotato di supporto adeguato. Per contro i noti accadimenti degli ultimi mesi hanno generato difficoltà nello scambio delle comunicazioni. L'assenza di collaborazione dell'Ente con il Collegio dei revisori e le pressioni ricevute sono state fonte di disagi operativi e incomprensioni».

Eppure, nonostante questi precedenti e queste parole che non lasciano nulla al caso, Chiara Appendino ha dichiarato seraficamente: «Siamo sorpresi delle dichiarazioni dei revisori dei conti. La giunta e l'ente che rappresento hanno sempre offerto la massima collaborazione. Prendiamo atto delle dimissioni».

I revisori se ne vanno lanciando un pesante atto d'accusa contro la giunta pentastellata, con la quale negli ultimi mesi gli scontri sono stati violenti. Dal caso Ream - ossia l'inchiesta della procura sulla caparra da 5 milioni non restituita a fine 2016 dal Comune, che vede indagati la sindaca e l'assessore al Bilancio Rolando - al bilancio, molti sono stati i momenti di frizione. E per due volte nelle ultime settimane il Consiglio comunale ha votato delibere di bilancio che avevano il parere contrario dei revisori.

Un clima di forte tensione che ha portato prima la giunta a mettere in discussione l'operato dei revisori e poi il Movimento 5 Stelle a tacciarli di incompetenza e malafede, fino a ventilare la possibilità di revocarne l'incarico. Prima che potesse succedere i tre commercialisti hanno preferito dimettersi.

Ora dovrà essere nominato il nuovo collegio, attraverso sorteggio in Prefettura.

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