Economia

Alla Consob arriva Nava All'Abi rimane Patuelli

Ok del Parlamento al nuovo sceriffo del mercato. Mentre le banche aggirano lo statuto per consentire il terzo mandato

Alla Consob arriva Nava All'Abi rimane  Patuelli

Ieri ci sono state due nomine importanti in Consob e Abi. Ma i copioni seguiti nella scelta delle poltrone di comando sono completamente diversi. Al vertice dell'autorità che vigila sulla Borsa può salire Mario Nava, che ha incassato il via libera delle commissioni Finanze di Camera e Senato (il Quirinale poi metterà il sigillo con apposito decreto). Il timone dell'associazione bancaria, invece, resta in mano all'attuale presidente Antonio Patuelli grazie a una modifica dello statuto che gli consente di portare avanti un terzo mandato fino al 2020.

«La Consob che voglio presiedere dovrebbe passare sempre più da una azione ex post a una ex ante, perché nei mercati finanziari il tempo è denaro e intervenire in ritardo serve a poco», ha esordito Nava illustrando il suo programma in audizione al Senato. Il presidente designato, che ha passato 23 anni nelle istituzioni europee collaborando con l'ex commissario per la concorrenza Mario Monti e l'ex presidente Romano Prodi, vuole anche istituire «gruppi di dialogo sul modello delle autorità Ue, utilissimi per capire e intenderci». L'attivismo «ex ante» che il nuovo presidente vuole imprimere alla struttura rischia di scontrarsi con la burocrazia, le norme di legge e i paletti operativi che possono complicare la missione. Si vedrà, dunque, se Nava riuscirà a diventare il nuovo Marchionne della Consob.

Di certo il metodo usato in Commissione, dove Giuseppe Vegas ha ceduto il testimone alla scadenza del suo mandato, è agli antipodi di quello adottato nel salotto della «confindustria delle banche». Il comitato esecutivo dell'Abi ha infatti confermato all'unanimità Antonio Patuelli presidente per il terzo mandato fino al 2020. La proposta, arrivata dall'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, e dal presidente di Bnl, Luigi Abete, è stata condivisa dalle piccole banche.

Proprio ieri si è tenuta la riunione in Bankitalia fra il capo della Vigilanza Ue, Daniele Nouy, e le banche sullo smaltimento delle sofferenze ma non sono emerse grosse aperture dalla Bce in vista del cosiddetto «addendum» atteso per marzo. In fase di rimodulazione delle regole europee sui deteriorati si è dunque preferito puntare sull'esperienza e sul network di Patuelli, figura apprezzata anche dai sindacati. Il presidente dell'Abi può stare in carica due anni e alla scadenza è immediatamente rieleggibile solo per una volta. Ebbene, il banchiere ravennate è arrivato al vertice dell'associazione nel gennaio 2013 dopo lo scandalo su Mps che ha travolto Giuseppe Mussari che avrebbe dovuto rimanere in carica fino a luglio 2014. Quel periodo quindi non è stato considerato come un mandato pieno e Patuelli, già proposto nel biennio 2014-2016, ha continuato fino al 2018. Ora però un terzo mandato avrebbe violato la regola che vieta due mandati consecutivi. Come fare? Per confermarlo il comitato esecutivo ieri ha proposto - all'unanimità - una modifica dello statuto che consente il terzo mandato se approvato con la maggioranza del 75% dello stesso comitato. Così è stato superato il busillis mantenuto per altro dalla stessa Abi nel suo statuto quando qualche anno fa ha deciso di alzare l'asticella sull'etica abrogando anche l'emendamento ad personam che consentì a Mussari di continuare a guidare l'associazione pur non ricoprendo alcun incarico bancario dopo l'uscita dal Monte. In quella occasione fu lo stesso Patuelli a ricordare che serve «intransigenza morale nell'arte di fare il banchiere».

E coerenza.

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