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In Pakistan arriva la "fatwa" contro gli attentati suicidi

1.800 imam pakistani hanno sottoscritto una "fatwa" che mette al bando gli attentati suicidi perchè contrari ai precetti del Corano

In Pakistan arriva la "fatwa" contro gli attentati suicidi

Farsi esplodere in nome della Jihad? È “haram”, e cioè “proibito” perché viola i principi del Corano. La rivelazione arriva dal Pakistan, ed è garantita da un esercito di imam: 1800 in tutto. Saggi e predicatori di diverse correnti che hanno lanciato una “fatwa” contro gli attacchi suicidi.

Come si apprende da Asia News, questa interpretazione della legge islamica è contenuta in un libro edito dal governo di Islamabad e intitolato: “Pakistan’s Message”.

Il documento si inserisce nel più ampio quadro del contrasto al terrorismo di matrice islamica che, nel paese dell’Asia centro-meridionale, solo nel 2017 ha causato almeno 532 attentati. Numeri in forte calo rispetto al 2010, anno in cui gli attacchi terroristici raggiunsero il loro picco massimo: 2.061.

Il primo sostenitore della causa è proprio il presidente pakistano Mamnoon Hussain. “Questa fatwa – spiega nel libro – fornisce forti basi per la stabilità di una società islamica moderata” e “può dare le indicazioni per costruire una narrativa nazionale con l’obiettivo di frenare l’estremismo sostenendo i principi dorati dell’Islam”.

La pubblicazione, al di là del confine, è stata accolta con freddezza. Il presidente afghano Ashraf Ghani, da Kabul, ha sottolineato che “gli insegnamenti islamici non possono essere limitati a un solo paese perché sono universali”. Al netto dei ricchi finanziamenti erogati da Washington per la lotta al terrorismo, secondo il governo afghano, Islamabad gioca su due tavoli, sostenendo i gruppi talebani che operano in Afghanistan. “Ecco perché – ha concluso Ghani – questa fatwa deve prima essere attuata in relazione all’Afghanistan”.

Versione, questa, sposata anche dal numero uno della Casa Bianca, Donald Trump, che il primo gennaio ha inaugurato la stagione di crisi con le autorità pakistane, accusandole di garantire “un rifugio sicuro ai terroristi”.

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