Salute

Influenza, picco raggiunto: quasi 4 milioni di italiani a letto

Quest’anno la malattia è stata così aggressiva per colpa di un nuovo ceppo virale, lo Yamagata, che ha sorpreso gli esperti rivelandosi più virulento del previsto

Influenza, picco raggiunto: quasi 4 milioni di italiani a letto

L'influenza ha raggiunto il suo picco e registra ora una lieve flessione della curva epidemica. Nell'ultima settimana si contano 832mila nuovi casi, che hanno così fatto salire a 3 milioni 883mila il numero degli italiani messi ko da febbre alta e dolori articolari. Secondo gli ultimi dati, sempre meno persone si stanno ora ammalando, ma il livello di incidenza è ancora "Molto Alto", si legge nella nota dell'Istituto superiore di sanità, ed è pari a 13,73 casi per mille assistiti.

In tutte le Regioni italiane il livello di incidenza è pari o superiore a dieci casi per mille assistiti tranne in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Bolzano. Anche gli ultimi dati confermano quello che già è chiaro da diverse settimane: quest’anno è stata un’influenza record. Il fatto che quest’anno la malattia sia stata così aggressiva è principalmente colpa di un nuovo ceppo virale, lo Yamagata, che ha sorpreso gli esperti rivelandosi più virulento del previsto.

Il virologo

Fabrizio Pregliasco, virologo all’università di Milano, ha spiegato che lo Yamagata era contenuto solo nel vaccino quadrivalente, non nel trivalente. "Ma il problema principale, come sempre non è il vaccino, che fanno in linea di massima solo gli anziani o i soggetti a rischio, ma il boom tra i bambini, il cui sistema immunitario non era preparato a questa variante". In ogni caso, ha precisato il virologo,"l'incidenza è alta, ma non vuol dire che questa influenza, come si sente dire, sia più aggressiva a livello di sintomi. I sintomi sono sempre quelli: febbre alta abbastanza repentina, dolori articolari, problemi respiratori, il tutto per qualche giorno".

Ora però il peggio sembra essere passato. "I bambini sono gli 'untori' e adesso stiamo registrando un calo da due settimane.

Il che significa che i diffusori del virus si stanno ammalando sempre meno, ora a cascata caleranno anche le altre fasce d'età".

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