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Parigi e l'arazzo a Londra "Strategia sugli immigrati"

L'opera di Bayeux in prestito per convincere May

Parigi e l'arazzo a Londra "Strategia sugli immigrati"

Il mio regno per un arazzo, verrebbe da dire parafrasando Shakespeare. E in effetti, un po' come Riccardo III che sconfitto in battaglia cerca disperatamente un cavallo per sfuggire alla morte, Theresa May accetta il regalo di Emmanuel Macron e si appiglia a un arazzo per sfuggire alle critiche che rischiano di cascarle addosso in queste ore di trattative con Parigi su immigrati e frontiere dopo la Brexit.

La notizia è che, dopo aver davvero regalato al leader cinese Xi Jinping un cavallo, ora la Francia presterà al Regno Unito il celebre arazzo di Bayeux. Si tratta di una prima assoluta in 950 anni, da quando l'opera è stata rinvenuta nella città francese, in Normandia, dove è tuttora conservata. Il gioiello, lavorato a mano probabilmente nella zona di Canterbury, in realtà non è un arazzo ma un tessuto ricamato con lana e lino, lungo 68,30 metri. Il suo valore storico è inestimabile. Rappresenta in 32 scene un momento cruciale della storia dei due Paesi: la conquista normanna dell'Inghilterra culminata nella battaglia di Hastings del 1066.

Il gesto di Macron è certamente il segnale di un tentativo non troppo velato di rafforzare la storica «intesa cordiale» con i vicini inglesi. Ma per molti non è stato difficile trovare nella mossa francese facili ironie (Macron che infilza May con le sue frecce come Guglielmo il Conquistatore) e un significato politico che va oltre la diplomazia delle buone relazioni. L'offerta sembra nascondere l'obiettivo principale del leader francese: far digerire al Regno Unito, che ha appena lasciato l'Unione Europea anche a causa della questione immigrazione, i termini dell'intesa che Parigi e Londra chiuderanno nelle prossime ore.

Oggi il presidente Macron si recherà infatti in Gran Bretagna per incontrare l'inquilina di Downing Street. Sul piatto c'è una questione cruciale, quella della frontiera tra i due Paesi, che dopo la Brexit sarà anche la frontiera fra il Regno Unito (fuori dalla Ue) e il resto dell'Europa. Per Londra è vitale che i controlli restino serrati. In cambio il Regno Unito firmerà con molta probabilità un'intesa in cui accetterà di accelerare le procedure per accogliere le migliaia di richiedenti asilo bloccati a Calais. Nella città sul Canale della Manica, fino all'ottobre scorso, prima che «la giungla» venisse smantellata dalla polizia francese, vivevano accampati circa 7mila migranti, in attesa di raggiungere il Regno Unito. Nel 2003, con il trattato di Touquet, la Francia accettò che la polizia inglese potesse svolgere qui i suoi controlli. Ora con Brexit le cose avrebbero potuto prendere un'altra piega. Ma Macron - che lo aveva minacciato in campagna elettorale - ha deciso che non cancellerà gli accordi, li ritoccherà in cambio di aiuti economici. La cifra non è definita ma indiscrezioni riferiscono di decine di milioni di euro, che si aggiungono ai 2,7 già spesi dagli inglesi per costruire proprio a Calais il muro anti-immigrati alzato concluso alla fine del 2016. Non solo. Macron chiederà a May maggiore accoglienza, sia in termini di ricongiungimenti familiari che di asilo per le centinaia di minori non accompagnati che sono ancora a Calais. Da qui le facili ironie sulla tela che rappresenta la conquista francese dell'Inghilterra.

Intanto a Londra c'è chi crede nel beau geste francese dell'arazzo di Bayeux - che non arriverà in Gran Bretagna prima del 2022, in attesa che venga restaurato - e propone di restituire il favore, offrendo in cambio a Parigi la stele di Rosetta, l'iscrizione del 196 a.C. che servì a decifrare i geroglifici.

Arte e diplomazi a.

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