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Russiagate, arrestato un ex agente Cia. E Bannon: "Trump mi vieta di parlare"

Ma l'ex consigliere è pronto a collaborare con il procuratore Mueller

Russiagate, arrestato un ex agente Cia. E Bannon: "Trump mi vieta di parlare"

Si fa sempre più complicato il percorso di Steve Bannon, chiamato a testimoniare sul suo ruolo nel Russiagate. L'ex primo consigliere di Donald Trump, allontanato dalla Casa Bianca lo scorso agosto e finito definitivamente in disgrazia dopo le poco lusinghiere rivelazioni contenute nel libro di Michael Wolff «Fire and Fury», ha fatto sapere di essersi rifiutato di rispondere alle domande della commissione del Congresso «su indicazione della Casa Bianca»; in compenso, ha detto di voler «collaborare in pieno» con il procuratore speciale Robert Mueller, che nei giorni scorsi gli aveva a sua volta inviato un mandato a comparire: ha raggiunto con lui un accordo e risponderà a lui personalmente, senza grand jury.

I membri della commissione parlamentare incaricati di interrogare Bannon hanno preso molto male il suo rifiuto. In una tesa riunione a porte chiuse, sia i membri repubblicani sia quelli democratici hanno espresso il loro malumore e hanno inviato all'ex consigliere di Trump un secondo mandato di comparizione. Neppure questo, però, ha sortito l'effetto di indurlo a collaborare: William Burck, legale di Bannon, ha infatti informato la Casa Bianca, ottenendo in risposta la conferma che il presidente intendeva avvalersi dell'executive privilege, ovvero del diritto del presidente e dei membri dall'amministrazione di non rispondere a richieste del potere giudiziario o legislativo. Un diritto, ha spiegato Burck nella sua risposta alla commissione del Congresso, che Bannon «non ha facoltà di sospendere».

I parlamentari ancora non si arrendono. Il repubblicano texano Mike Conaway, che guida l'inchiesta Russiagate, contesta la validità di questa interpretazione dell'executive privilege e promette che «otterremo da Bannon le risposte alle nostre domande». Il punto non sembra in realtà un cavillo legale, quanto il contenuto delle domande. Bisognerà ora vedere quali saranno le domande di Mueller a cui Bannon ha promesso di rispondere.

Intanto un ex agente della Cia è stato arrestato sotto l'accusa di aver venduto ai cinesi una lista di agenti americani. Jerry Chung Shing Lee, nella Cia tra il 1994 e il 2007, è stato fermato all'aeroporto newyorkese JFK.

A lui sarebbe imputata l'uccisione o l'arresto di circa 20 informatori degliUsa in Cina tra il 2010 e il 2011, uno dei più gravi fallimenti dello spionaggio americano degli ultimi tempi.

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