Cronache

Il capotreno: "Calci e sberle dal nigeriano. E sono stato pure condannato"

Il capotreno di Trenitalia condannato per violenza privata: "Non aveva timbrato il biglietto e mi ha preso a calci". Poi spiega: "Non sono razzista, faccio il mio dovere"

Il capotreno: "Calci e sberle dal nigeriano. E sono stato pure condannato"

Un capotreno di Trenitalia è stato condannato per violenza privata. La sua "colpa"? Aver fatto scendere un immigrato nigeriano da un treno perché sprovvisto di biglietto regolare. "Mi sono beccato calci e sberle per aver fatto rispettare le regole e sono stato pure condannato - ha raccontato al Corriere della Sera Andrea Favaretto - è meglio che non ci pensi".

A riportare la vicenda i quotidiani locali, che spiegano come nel 2014 Favaretto, capotreno veneziano di 51 anni, abbia fatto scendere il "portoghese" e abbia depositato sul binario le borse che aveva con sé. Il tribunale gli ha inflitto 20 giorni di pena per tentata violenza privata e ha trasmesso gli atti alla Procura perché lo indaghi per abuso d’ufficio. Il caso è diventato subito politico. "Perché in Europa le leggi non spediscono alla sbarra chi fa rispettare la legge bensì mandano sotto processo chi le viola? - ha tuonato il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia - come sarebbe stata punita la violazione nel paese di provenienza del signore pizzicato col biglietto non valido?". Il tutto perché Favaretto ha fatto appunto scendere alla stazione di Santa Giustina (Belluno) il nigeriano che aveva pizzicato senza biglietto.

A raccontare cosa è successo due anni fa è lo stesso capotreno. Il collega del regionale precedente lo aveva avvertito che in stazione gironzolavano alcuni nigeriani che erano stati appena fatti scendere dal treno. "Quando l'ho visto a bordo gli ho chiesto il biglietto - ha spiegato al Corriere della Sera - una, due volte, ma lui era sempre al cellulare e non mi dava retta. Ho così pensato di prendere il suo borsone e portarlo a terra, in modo che scendesse anche lui". Il nigeriano è andato su tutte le furie e lo ha aggredito. "Mi ha preso a calci e sberle facendomi cadere gli occhiali - ha continuato - io ho chiamato i carabinieri per poi risalire sul treno che doveva ripartire.

Oh, io non sono razzista, faccio il mio lavoro e cerco di farlo bene con tutti, italiani o stranieri che siano".

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