Politica

Il quarto operaio non ce l'ha fatta

Intossicato dall'azoto nel forno della ditta Lamina

Alle 13.30 di ieri è stata dichiarata la morte cerebrale di Giancarlo Barbieri, il quarto operaio che era stato soccorso in codice rosso a seguito di una intossicazione nella fabbrica di via Rho. Nato a Muggió, 61enne, dipendente della ditta Lamina spa, fratello di una delle tre vittime, era ricoverato in terapia intensiva presso l'ospedale San Raffaeledi Milano. Il pm ha disposto l'autopsia.

Intanto oggi gli operai lombardi hanno deciso di prolungare di un'ora lo sciopero di 60 minuti, proclamato dopo il gravissimo incidente nel lavoro nell'azienda Lamina di Milano, in cui hanno perso la vita quattro operai. Ieri è arrivata la notizia di un altro dramma: la morte del 19enne ricoverato a Brescia in condizioni disperate dopo che era finito accidentalmente sotto un pressa nella ditta di famiglia a Rovato (Brescia).

E, sempre in provincia di Brescia, all'inizio della settimana, un operaio è stato investito da una fiammata mentre era all'opera in un'azienda siderurgica di Calvisano ed è ora ricoverato in gravi condizioni.

Dura la presa di posizione dei sindacati: «È inaccettabile - spiegano tutte le sigle in un comunicato congiunto - che mentre parliamo di industry4.0 e digitalizzazione delle imprese si continuino a verificare morti e incidenti sul lavoro. Incidenti che non sono mai conseguenze della fatalità ma di una mancanza del rispetto, da parte delle imprese, delle più elementari regole sulla sicurezza e di una diffusa incultura dell'importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro». E poi: «Quanto accaduto in questi giorni deve spingere ad ampliare e lavorare di più sulla sicurezza, l'obiettivo deve essere zero incidenti». Belle parole.

Ma la realtà, e le cifre, sembrano andare in direzione opposta.

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