Economia

Alitalia, ora Delrio frena Lufthansa "Non svendiamo"

Alitalia, ora Delrio frena Lufthansa "Non svendiamo"

L'offerta Lufthansa per Alitalia subisce un brusco stop dal governo. Ad annunciarlo, quasi a sorpresa, è Graziano Delrio che interviene a gamba tesa sui piani tedeschi riguardo alla compagnia di bandiera italiana e mette un freno alla trattativa per la vendita: «Pensiamo si possa fare molto meglio di Lufthansa per salvare posti di lavoro e fare più investimenti - dice il ministro dei Trasporti intervenendo alla trasmissione Kronos di Rai2 -. Alitalia bisogna venderla, non svenderla». In mattinata, commentando lo stato delle trattative ai microfoni di Rai Radio 1 a Un giorno da pecora era intervenuto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: «Credo che ormai la trattativa sia arrivata all'ultimo miglio. Sarebbe meglio se la compagnia restasse in Italia. Dobbiamo usare gli aeroporti italiani per attrarre turisti e fare in modo che si parta dall'Italia». Del resto quella tedesca non è l'unica offerta sul tavolo del commissario straordinario di Alitalia, Luigi Gubitosi. «Clima molto cordiale» ha definito il primo incontro di Alitalia con Air France nel quale è stato deciso che Air France entrerà nella data room di Alitalia «avendo così accesso a informazioni che prima non aveva» sulla compagnia italiana. Sulla base dell'acquisizione di nuovi dati, equipe tecniche dei due gruppi si incontreranno nei prossimi giorni per discutere su vari aspetti della trattativa.

Lunedì scorso i commissari hanno confermato che la società nel primo trimestre presenterà ricavi in crescita rispetto all'anno precedente e che il prestito dello Stato non è stato intaccato. Aggiungendo che per quanto concerne la procedura di vendita, le manifestazioni di interesse pervenute devono essere ulteriormente approfondite prima di poter procedere ad una negoziazione in esclusiva.

La strada, per ora, resta quella tracciata dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda intervistato a Circo Massimo: «Io non ho preferenze, per me la questione è molto oggettiva e la valutazione sarà fatta sui numeri».

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