Newark offre 7 miliardi ad Amazon

Newark nel New Jersey, alle porte di New York, ha offerto 7 miliardi di incentivi; Chicago soltanto due. Ma la corsa per accaparrarsi la seconda sede di Amazon negli Stati Uniti è appena partita tra le 20 città che hanno passato le preselezioni. Nel primo round, tra le 238 città che avevano presentato la candidatura, non sono mancati i colpi di scena. Tucson in Arizona aveva mandato un omaggio floreale, un cactus alto 7 metri; mentre la meno nota Stonecrest ha offerto, al gigante dell'e-commerce, di chiamare la città con il suo nome, ossia Amazon, in Georgia.

Certo la posta in gioco è notevole perchè la società fondata da Jeff Bezos è ormai multibusiness. Infatti dalla vendita esclusiva di libri è passata a vendere praticamente di tutto. Ma è anche un gigante del cloud computing e un produttore di film e contenuti. Per questo tutte le 20 città qualificate vogliono questo secondo quartier generale, dopo Seattle, la città che è anche di Microsoft e Boing, da dove tutto è partito. Le promesse sono notevoli: 5 miliardi di investimenti e 50mila posti di lavoro qualificati. Non dunque da magazzinieri, ma dirigenti e specialisti di alto livello. Della lista fa parte anche una città straniera, ma sempre sul territorio nord americano, ossia Toronto in Canada.

Ieri però agli utenti statunitensi di Amazon Prime è arrivata una brutta notizia. Il costo del servizio negli Usa è aumentato del 18%, passando da 10,99 a 12,99 dollari al mese. Tuttavia il gruppo non cambierà il costo dell'abbonamento annuale che continuerà a restare di 99 dollari. Amazon aveva introdotto la possibilità di pagare il servizio di spedizioni veloci e di streaming video ogni mese da due anni, nella speranza di attirare i clienti che non possono o non vogliono pagare 99 dollari l'anno e che non hanno necessità di usarlo per 12 mesi. Il servizio Prime è un motore per Amazon dato che i membri fanno più acquisti e spendono di più rispetto ai non iscritti.