Cronaca locale

Tempo di libri a Milano la Fiera della "riscossa": 600 incontri al Portello

La rassegna cambia location e gioca la carta del divertimento: "Attireremo tutta la città"

Tempo di libri a Milano la Fiera della "riscossa": 600 incontri al Portello

Un omaggio a Papa Montini, arcivescovo di Milano dal 1954, la pubblicazione dei «perché» di Dino Buzzati, la lettura collettiva di Addio alle armi di Hemingway «il più bel romanzo d'amore ambientato a Milano» secondo Andrea Kerbaker, nuovo direttore della fiera, sono appuntamenti dedicati a Milano, che saranno presentati a «Tempo di libri», la fiera internazionale dell'editoria che si terrà a Fieramilanocity dall'8 al 12 marzo. Diverse le novità che caratterizzano questa seconda edizione «o la prima edizione della fiera, considerando la precedente il numero 0» ha specificato Riccardo Franco Levi, presidente dell'Aie e de La Fabbrica del Libro, per prendere le distanze dal flop della manifestazione del 2017. Per l'assessore comunale alla Cultura Filippo Del Corno «l'anno scorso l'obiettivo di 70mila visitatori non fu raggiunto per poco e il risultato di 60mila visitatori è stato incoraggiante per una edizione costruita con tempi contratti». Per questo ci si aspetta che i numeri crescano quest'anno. Diverse le date, la location al Portello invece che la fiera di Rho Pero, e il direttore, Kerbaker, scrittore, docente e intellettuale milanese.

L'omaggio a Paolo VI verrà fatto dall'attuale arcivescovo Mario Delpini, mentre la lettura collettiva di Addio alle armi sarà il 10 marzo al teatro Franco Parenti. A leggere il finale in italiano Luis Sepulveda. Il romanzo è stato scelto perché proprio cento anni fa lo scrittore veniva trasferito a Milano, dopo essere stato ferito durante la guerra. Ancora le risposte ai perché dei bambini da parte dello scrittore Dino Buzzati, finora inedite verranno pubblicate e lette in fiera, grazie anche alla collaborazione delle scuole della città, che stanno lavorando a un progetto specifico. Grazie alla fondazione Cariplo verranno distribuiti 10mila biglietti a ragazzi milanesi che altrimenti non potrebbero entrare.

Oltre 600 gli incontri della manifestazione, che punta a essere un evento «divertente, coinvolgente e festoso» declinata in un tema diverso al giorno. Si apre l'8 marzo con le donne, il 9 con la ribellione (a partire da quella del '68), sabato sarà la volta delle narrazione della città, «la Milano attuale come quella della tradizione», domenica il rapporto con l'immagine e lunedì il mondo digitale. Attenzione: la fiera rimarrà aperta fino alle 22 e non prevede eventi collaterali, che abitualmente vanno sotto il cappello del «Fuorisalone», anzi, «cercheremo di portare la città dentro la fiera». Tra le sorprese un omaggio a Giacomo Leopardi in occasione dei 200 anni dalla stesura de L'Infinito. «Chiederemo a tutta la fiera di rimanere in silenzio, per qualche minuto all'improvviso, mentre un'attrice leggerà» la poesia, ha spiegato Kerbaker. Sono tre le linee guida che hanno ispirato il cartellone: la chiarezza e quindi la scelta di un tema per ogni giornata, la varietà (600 appuntamenti) e il fattore sorpresa: «perché l'unico nemico di tempo di libri è la noia».

Il presidente di Aie Franco Levi ha escluso ogni competizione con Torino: «è sparita ogni contrapposizione con il salone del Libro di Torino» anche perché «sarebbe una contraddizione in termini per gli editori non fare il tifo per un'altra occasione di promozione».

Anche per Del Corno «non bisogna pensare in termini di derby tra Milano e Torino» perché «siamo alleati per far sì che la lettura torni ad essere un'abitudine quotidiana» degli italiani.

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