Economia

Generali, la partita del riassetto. Benetton compra e punta al 2%

Edizione vuole raddoppiare la sua quota con un esborso di 250 milioni. Titolo a 16 euro dopo due anni. I piani di Mediobanca

Generali, la partita del riassetto. Benetton compra e punta al 2%

A un anno esatto dalle grandi manovre di Intesa sulle Generali, che avevano acceso il mercato proprio dopo il week end di Davos per poi spegnersi nel giro di qualche settimana, qualcosa torna a muoversi in casa del Leone. Secondo indiscrezioni raccolte dall'agenzia Bloomberg e non smentite, infatti, la famiglia Benetton punta a raddoppiare la quota nella compagnia assicurativa al 2% per aumentare gli investimenti nel settore finanziario con un esborso di circa 250 milioni (frutto della recente vendita della partecipazione in World Duty Free). L'operazione è portata avanti dal veicolo Edizione Srl, scrive l'agenzia, che attualmente possiede un po' meno dell'1% del gruppo guidato da Philippe Donnet e che ha già iniziato a comprare azioni Generali sul mercato. La strategia sarebbe stata messa a punto dall'ex ad di Telecom, Marco Patuano, chiamato dai Benetton nell'autunno del 2016 a raccogliere l'eredità di Gianni Mion a capo della holding che controlla le partecipazioni della famiglia veneta.

In Piazza Affari il titolo Generali ha chiuso la seduta di ieri con un rialzo dell'1% a 16,2 euro volando sui massimi degli ultimi due anni (dal 24 gennaio 2017 a ieri le azioni hanno guadagnato il 14%, forse spinte anche dagli acquisti già iniziati). La performance fa felice Mediobanca che deve vendere un pacchetto del 3% del Leone per scendere al 10%, magari «in combinazione con una maggior valutazione», ha detto di recente l'ad, Alberto Nagel, riferendosi appunto ai prezzi di Borsa della compagnia assicurativa lontani da quelli di due anni fa - intorno a 17 euro - quando l'istituto di Piazzetta Cuccia ha cominciato a vendere. L'obiettivo resta quello di alleggerire la partecipazione in Generali nell'orizzonte di piano, ovvero entro il 2019, sul mercato o con un collocamento privato. Fonti finanziarie riferiscono a il Giornale che i Benetton «stanno andando per la loro strada» e che hanno comprato i titoli Generali sul mercato. Mediobanca sarebbe stato, comunque, informato della mossa di Ponzano che stabilizza l'azionariato italiano del Leone, già coeso (con Caltagirone, Del Vecchio e De Agostini che insieme possiedono più dell'8%). E in questo senso sarebbe gradita ai vertici di Piazzetta Cuccia. Come alternativa alla vendita, Mediobanca può decidere di conferire il 3% delle Generali a un veicolo aperto ad altri investitori nel caso si presentasse l'opportunità di una grande acquisizione. Un piano di riserva che consentirebbe a Piazzetta Cuccia di mantenere la presa sulla compagnia visto che avrebbe almeno il 51% del veicolo e che la partecipazione nel gruppo di Donnet contribuisce all'utile netto di Piazzetta Cuccia per quasi un terzo. Il modello del piano B sarebbe fra l'altro lo stesso di quello realizzato dalla famiglia Benetton in Aeroporti di Roma dove la società operativa è controllata da Atlantia (controllata da Edizione) ma partecipata anche da investitori terzi.

Questa non è l'unica connessione fra Benetton, Generali e Mediobanca. Perché nel team di advisor dell'Opa lanciata dall'ex Autostrade sulla spagnola Abertis c'è Piazzetta Cuccia che, fra l'altro, ha venduto da poco il pacchetto residuo posseduto in Atlantia (l'1,3%) incassando 89 milioni. Alla partita per la conquista del colosso iberico da parte dei Benetton partecipa, sempre come advisor, il Banco Santander.

Che fino al 2011 è stato non solo azionista di Mediobanca, con le azioni vincolate al patto, ma pure delle Generali.

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