Economia

La Vigilanza Ue apre uno spiraglio sui crediti

Nouy: "Addendum pronto entro marzo, ma l'applicazione può slittare"

La Vigilanza Ue apre uno spiraglio sui crediti

L'addendum della Bce sulle sofferenze delle banche sarà «finalizzato» entro marzo ma la sua applicazione potrebbe essere posticipata. Lo ha indicato ieri la presidente della Vigilanza Unica della Bce, Daniele Nouy ricordando che il documento «è stato sottoposto ad una pubblica consultazione che si è conclusa a dicembre. Abbiamo esaminato tutti i commenti e le opinioni legali che abbiamo ricevuto ed emenderemo di conseguenza», ha aggiunto riferendosi ai pareri dell'Europarlamento, presieduto da Antonio Tajani e del Consiglio Ue che hanno già portato allo slittamento della stretta annunciata inizialmente per gennaio.

In un intervento davanti al board della European Banking Federation, il capo della Vigilanza ha sottolineato che l'Eurotower si sta coordinando con la Commissione Ue «circa la sua proposta per un livello minimo di accantonamento prudenziale in base al Pillar 1», ovvero i requisiti minimi patrimoniali richiesti ai singoli istituti. Nouy ha ricordato che anche se le sofferenze sono in calo, «a circa 800 miliardi di euro, rappresentano ancora un problema che non può essere ignorato» ribadendo il motto «se non ora quando?» E invitando le banche europee a farsi trovare «preparate», perché «fare troppo poco e tardi non è un'opzione percorribile». Nel frattempo, l'Eba - l'autorità bancaria europea - condurrà un altro grande stress test che partirà il prossimo 31 gennaio. «Per ottenere un quadro più completo», ha indicato sempre ieri la Nouy, «condurremo un nostro test di stress per molte delle banche che non sono coperte dall'esame dell'Eba ma che sono, comunque, supervisionate direttamente da noi». Le banche con livelli insufficienti di capitale dovranno, dunque, intervenire per rafforzare il patrimonio.

Sul tema dell'addendum è tornato ieri anche il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan: «Il regolatore bancario europeo deve tenere conto anche della reazione dei mercati che può essere innescata dalle norme che introduce, perché c'è il rischio di far scattare meccanismi negativi soprattutto in materia di tempi di implementazione delle regole», ha detto durante un dibattito al World Economic Forum di Davos, dicendosi preoccupato dalla prospettiva di «aggiustamenti artificiali dei bilanci bancari». L'invito è a «mettere sul tavolo proposte» che tengano in conto «anche la reazione dei mercati. Mi pare che questo non si sia capito», ha detto Padoan.

Aggiungendo che «il punto reale sta nell'attuazione: se una misura dice, ad esempio, che entro sei mesi quella tal banca deve cedere certi asset, quel che potrebbe succedere è che in tempi molto più brevi il mercato distruggerà quella banca».

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