Economia

Fca raddoppia gli utili e dimezza il debito: «Target raggiungibili»

Profitti a 3,5 miliardi, ma Marchionne taglia le stime sui ricavi e aspetta l'effetto Trump

Fca raddoppia gli utili e dimezza il debito: «Target raggiungibili»

Pierluigi Bonora

Fca chiude il 2017 con 4,74 milioni di veicoli consegnati, in linea con il 2016, ricavi netti pure stabili, a 111 miliardi, mentre l'utile sfiora di poco il raddoppio (+93%) a 3,5 miliardi. Nell'ultimo trimestre del 2016 l'utile netto netto è invece balzato del 97% a 804 milioni. Sempre dai dati 2017, l'utile netto adjusted di Fca è risultato in crescita del 50%, a 3,8 miliardi. Sale anche l'ebit adjusted (+16% a 7,1 miliardi), con un margine di gruppo in aumento di 90 punti base al 6,4%. Il Lingotto spiega come il miglior mix di prodotto abbia contribuito al risultato record.

Giù, come previsto, anche il debito netto industriale al 31 dicembre: 2,4 miliardi, in miglioramento di 2,2 miliardi. La liquidità disponibile resta importante: 20,4 miliardi e la generazione di cassa delle attività industriali (1,6 miliardi) è al netto di investimenti per 8,7 miliardi.

L'ad Sergio Marchionne - che nel 2016 è stato il manager/imprenditore più citato sui media italiani con 20.259 menzioni, staccando il presidente di Fca, John Elkann, terzo a quota 11.663 - anche ieri si è guadagnato i principali titoli di agenzie e siti. «Su un eventuale rialzo dei target 2018 grazie alla riforma fiscale Usa - ha precisato Marchionne - Fca attenderà il prossimo terzo trimestre (il 30 ottobre saranno pubblicati i dati, ndr)». «In questi quattro anni - ha aggiunto - abbiamo mantenuto la guidance del 2014, nonostante nel frattempo abbiamo perso Ferrari. I target del 2018 sono raggiungibili, anche se c'è ancora molto da fare». Fca ha limato a 125 miliardi i ricavi attesi a fine 2018, quando l'ebit adjusted sarà superiore o uguale a 8,7 miliardi, l'utile netto adjusted sarà di 5 miliardi circa e la liquidità netta industriale di 4 miliardi.

Nessuna novità sullo scorporo di Magneti Marelli (sarà il primo consiglio di Fca, a febbraio, a decidere tempi e modi) e neppure, rispetto alle dichiarazioni dell'ad all'Auto Show di Detroit, sul tema alleanze: «Ora combattiamo ad armi pari; nessuno ha risposto al nostro invito». Su Marelli, Marchionne ha sottolineato che lo spin-off «dobbiamo includerlo nel piano al 2022», la cui presentazione avverrà l'1 giugno al Centro prove del gruppo a Balocco (Vercelli). Tanta l'attenzione degli analisti agli effetti della riforma fiscale decisa da Donald Trump negli Usa: il taglio dell'aliquota dal 35 al 21% nel 2018 dovrebbe, infatti, garantire un beneficio fiscale a Fca stimato a circa 800 milioni.

Nelle aree geografiche, crescita in Europa con Jeep Compass, Alfa Romeo Stelvio e la famiglia Fiat Tipo; sempre forte, seppur in calo, il risultato negli Usa (Jeep Compass e Grand Cherokee, Ram e Alfa Romeo i protagonisti); in Asia scende il fatturato, ma sale l'Ebit adjusted.

Bene Maserati il cui aumento generale delle consegne è stato trainato dal +131% delle vendite di Levante. In Borsa il titolo, dopo aver superato i 20 euro, ha chiuso a 19,42 (-0,10%).

«Le azioni, del resto, hanno corso parecchio: +30% da inizio anno», commenta un analista.

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