Stile

Il Torcolato, gioiello di Breganze

S i è svolta lo scorso fine settimana la festa Prima del Torcolato, che celebra il vino decisamente più particolare di un territorio fin troppo trascurato dell'enologia italiana, quello di Breganze, nel Vicentino. Il Torcolato è vino dal gusto dolce ma non stancante, armonioso, vellutato, dagli aroma di albicocca candita, di miele, di uvetta. Viene prodotto secondo un metodo produttivo assai lungo e tradizionale: i vignaioli aspettano che le uve di Vespaiola, vitigno tipico del territorio, raggiungano il giusto grado di maturazione (la vendemmia si svolge di solito nella seconda metà di settembre). Poi quelli più belli e sani, di solito i più «spargoli» (ovvero i meno compatti), vengono attorcigliati («torcolati» in dialetto vicentino) a una corda e riposti in una soffitta ben areata, appesi a una trave di legno. In questo modo i chicchi possono appassire dolcemente evitando ogni muffa e così diventare un concentrato di zuccheri e di aromi. Dopo le uve vengono spremute in modo soffice, in modo che non vengano rilasciate sostanze tanniche spesso sgradevoli in una tipologia come questa. Poi c'è la fermentazione e la maturazione per almeno due anni. Il torcolato non può essere immesso nel mercato prima del 31 dicembre dell'anno successivo a quello della vendemmia.

I Torcolato sono il fiore all'occhiello della doc Breganze. Ne abbiamo assaggiti alcuni esemplari della nuova annata in anteprima.

Se l'azienda leader è Maculan, che dà vita a un'interpretazione sontuosa e difficilmente eguagliabile, si segnalano anche le etichette Sarson di Contrà Soarda (l'azienda decisamente più innovativa dell'area), quella di Ca' Biasi (l'annata è la 2013), quella di Col Dovigo, quella «datata» 2015 delle Colline di Vitacchio, quella di Firmino Miotti e infine quella delle Vigne di Roberto, piccola realtà di Fara Vicentino.

Commenti