Sgarbi quotidiani

La missione dell'arte contro il male

Venne a Salemi accompagnata dalla nipote. Io presentavo le manifestazioni del presepe vivente. Vedendola entrare nella chiesa di San Giovanni mi interruppi, la salutai, la feci sedere. Era Agnese Borsellino, la moglie forte e fragile del magistrato ucciso dalla mafia. Sorrideva con l'ombra costante di un turbamento nel volto. Io parlai di valori cristiani, del Natale, del presepe, delle due Natività del Caravaggio. Lei mi ascoltava, annuendo con grazia e dolcezza. Alla fine mi venne incontro e ricordò mie conferenze precedenti cui aveva partecipato, lodando il mio amore per l'arte e la passione di farla amare. Erano giorni difficili, come lo sono sempre in Sicilia. Baluginava la «trattativa», che oggi spiriti fragili esibiscono in odio alla politica. Lei no. Disse cose che voglio restino memorabili, e che furono registrate. A chi crede di contrastarmi con i teoremi, umiliando la verità, le voglio far conoscere oggi: «Come siciliana sono felicissima della scelta di Sgarbi che ha scelto di fare il sindaco in una cittadina siciliana. Vedo nel lavoro di Sgarbi un'azione missionaria. Sono convinta che, grazie anche a lui, comincerà una nuova stagione. È stata scelta una persona che viene da lontano, per far sì che, non con le chiacchiere ma con l'azione, e soprattutto con il linguaggio eterno dell'arte, si possano trasmettere valori positivi.

Auguriamoci ci siano tanti Vittorio Sgarbi che possano portare qualcosa di nuovo in altre realtà della Sicilia».

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