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"Non ci sono regole e c’è spazio per tutti Ma è possibile scoprire i truffatori"

"A noi si rivolgono manager per ottenere più risultati e studenti universitari"

"Non ci sono regole e c’è spazio per tutti Ma è possibile scoprire i truffatori"

S e cerchi un corso motivazionale via web, trovi di tutto. Ma capisci subito che i seminari più vip non coincidono per forza con quelli più seri. Per fare chiarezza sul ruolo del coach, abbiamo parlato con Raquel Guarnieri, presidente dell’Icf, la federazione internazionale di coaching che raduna il maggior numero di iscritti e una delle poche a pubblicare on line un codice etico.

In Italia cosa si intende per coach? «Purtroppo in Italia non c’è regola, quindi c’è spazio per tutti. Anzi, la parola è abusatissima nei biglietti da visita e si confonde spesso con il trainer o con il semplice motivatore. Da un anno a questa parte anche molti councelor si definiscono coach perché non possono più utilizzare questa parola per definire la loro professione».

Intende dire che il counceling è vietato? «La Cassazione ha emanato una sentenza per cui il counceling non superficiale ma psicologico sia di esclusiva competenza dello psicologo iscritto all’albo. Quindi quelli che lo praticano per sostenere i clienti, ma non ne hanno le facoltà, ora si definiscono coach».

Bella confusione. Ma la gente come fa a distinguere tra un coach serio e un truffatore?

«Il coach deve aiutare a raggiungere un obbiettivo. Non altro. Ad esempio: può aiutare a migliorare le performance al lavoro o a gestire dei rapporti complicati con il capo in ufficio. Ma di certo non si mette a scavare nel rapporto con la madre. E ancora: il coach non promette un futuro di successo ma un approccio nuovo che può aiutare a cambiare le reazioni della gente. Aiuta a compiere azioni che vanno oltre il nostro solito schema e aiuta a vedere le situazioni da prospettive nuove. Di fatto è il nostro approccio che determina i risultati».

E invece come si comporta chi tenta di manipolarci?

«Manipolare vuol dire che occulti delle informazioni sul corso: ad esempio non dici quanto costa per intero il seminario, lo dichiari solo dopo che hanno firmato un contratto o agganci le persone con false promesse del tipo “imparerai a leggere un libro in un’ora“. Invece bisogna sempre essere chiari e sinceri».

La vostra federazione pubblica on line il codice etico.

«Abbiamo una deontologia molto seria e i nostri coach devono sostenere esami e “ore di volo” per essere patentati a più livelli di preparazione».

Cosa chiede chi cerca l’appoggio di un coach?

«I manager e le aziende chiedono di migliorare la velocità e i risultati, gli universitari chiedono una mano per orientarsi e capire quale sarà la loro strada».

Cosa dire a chi chiede cifre stratosferiche?

«Un corso di gruppo costa al massimo 800 euro per tre ore, un coaching individuale dai 300 ai mille euro a sessione.

Non di più».

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