Cultura e Spettacoli

Addio a Magda, che sopportando Furio ha incarnato l'antifemminista silenziosa

Morta a 60 la Sampiter, indimenticabile moglie di "Bianco, Rosso e Verdone"

Addio a Magda, che sopportando Furio ha incarnato l'antifemminista silenziosa

E così ieri se n'è andata, a soli sessant'anni, anche Irina Sanpiter, che per noi italiani è semplicemente Magda, la mitica moglie di Furio di Bianco, Rosso e Verdone. Era russa, nata a Mosca, e fu Sergio Leone a presentarla a Carlo Verdone. Il quale la scelse subito «per via di quegli occhioni dolci e malinconici che dovevano essere una caratteristica della mia Magda». Ecco, pochi conoscono il suo nome, ma tutti conoscono Magda. Era il 1981 e Magda è diventata un simbolo quasi anacronistico in questi tempi dove le donne sono un sindacato cromosomico di rivendicazioni e lagne e vittimismi e #metoo di ogni tipo, come se il mondo fosse popolato solo di predatori maschili e prede femminili, di carnefici e vittime. Magda era davvero una vittima, non di un regista che ti fa un'avance, non di una molestia sessuale che ormai è diventata qualsiasi cosa, ma di un marito infinitamente noioso, pedante, pignolo fino all'inverosimile (uno dei personaggi più riusciti di Verdone, a tal punto da meritarsi anche una seguitissima pagina Facebook chiamata Il Socio Aci). Magda rispondeva sempre «Sì, Furio», e in quella sua persistenza, in quella sua sopportazione infinita, ha fatto più lei per l'emancipazione della donna di tanto femminismo e neofemminismo perbenista e sessuofobico. Perché ci ha mostrato quanto può essere noioso un uomo, pur nell'estrema caricatura inventata da Verdone, e chi di noi non conosce un Furio nella vita? Una mia amica mi diceva sempre che suo marito era Furio, credevo scherzasse, quando l'ho conosciuto ho capito che i Furio esistono. Con la differenza che adesso lei ha divorziato, anche perché guadagnava più di lui. «Ma perché lo hai sposato?», le ho chiesto, per capire di più la Magda del film. «Era diverso prima?». «No, era uguale, ma all'epoca uscivo da una storia molto passionale e dolorosa e avevo bisogno di un uomo tranquillo, di stabilità e razionalità». Solo che poi è subentrata la noia. E quando si rinchiude nel bagno di un autogrill lontano dai figli Antongiulio e Antonluca, per sbottare da sola «non ce la faccio più!» chiunque di noi parteggia per lei. Pur tenendo presente che Furio, come il marito della mia amica, era a sua volta il rovescio della medaglia del marito infedele e puttaniere, un marito modello, nel senso di simile al Modello Unico per la dichiarazione delle tasse. Magda non è la mia amica, né Madame Bovary, che di fronte alla noia si trova un amante, per annoiarsi anche di lui e infine suicidarsi.

Magda è il rovescio della medaglia del bovarismo, fedele nella frustrazione della disgrazia scelta, sebbene alla fine non ne potrà più neppure lei e scapperà una volta per tutte con un playboy coatto.

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