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Usa, pasticciere può rifiutarsi di fare una torta a coppia gay: purché sia artistica

Per un giudice della California costringere un pasticciere a preparare una torta per un matrimonio gay, che è in contrasto con le sue convinzioni religiose, è una violazione del primo emendamento, che tutela la libertà di espressione. Quasi certo il ricorso contro la sentenza

Usa, pasticciere può rifiutarsi di fare una torta a coppia gay: purché sia artistica

Negli Stati Uniti la libertà si difende anche con le torte. In che modo? Garantendo al pasticciere il diritto di rifiutarsi di prepararne una per un matrimonio gay. Ma solo a una condizione: che la torta sia artistica, cioè fatta su misura. Nel caso in cui invece la torta sia standard, o già preparata ed esposta, il pasticciere non può rifiutarsi di venderla ai futuri sposi. Il principio è stato affermato da un giudice californiano, che diversamente da altri suoi colleghi americani ha stabilito che costringere un pasticciere a preparare una torta per un matrimonio tra omosessuali, in contrasto con le sue convinzioni religiose, è una violazione del primo emendamento, che tutela la libertà di espressione, essendo la creazione della torta un'espressione artistica.

Il giudice David Lampe ha dato ragione a Cathy Miller, la proprietaria della pasticceria di Bakersfield, che si era rifiutata di vendere una torta nuziale lo scorso ottobre a Eileen e Mireya Rodriquez-Del Rio, che poi si erano rivolte al dipartimento della California per le pari opportunità per chiedere un'ingiunzione o la chiusura dell'esercizio. "Una torta nuziale non è solo una torta nuziale se analizzata sotto l'aspetto della libertà di espressione - ha scritto il giudice Lampe nella sua sentenza -. E' un'espressione artistica della persona che la prepara, per essere usata al centro di un festeggiamento di matrimonio".

"Miller è una cristiana praticante e si considera una donna di una fede profonda", ha aggiunto il giudice, che sottolinea come la pasticciera sia "un'artista creativa", che quindi partecipa con tutte le sue convenzioni "alla progettazione e realizzazione della torta". Cosa diversa, prosegue il giudice, sarebbe stata se la pasticciera si fosse rifiutata di vendere alla coppia una torta già pronta ed esposta, in questo caso sarebbe stato un gesto discriminatorio. "La differenza qui è che la torta in questione non era stata ancora infornata", scrive Lampe, concludendo quindi che alla realizzazione di torte non si deve applicare, a suo parere, la legge anti-discriminazione che tutela l'accesso a tutti i cittadini a servizi e beni.

La sentenza del giudice Lampe, contro la quale verrà presentato appello in California, e l'argomento della "torta oggetto artistico" si rifanno ad un caso simile di un pasticciere del Colorado contro la commissione Diritti Civili dello Stato, che è arrivato fino alla Corte Suprema.

E che ha ottenuto, nelle prima udienze del caso lo scorso dicembre, anche il sostegno dell'amministrazione Trump, segnando la prima volta che il governo federale chiede una sospensione della legge anti-discriminazione.

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