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Buffon e Balotelli, provare per credere

Di Biagio ci pensa: per il saluto al n°1 e per rilanciare Mario 4 anni dopo

Buffon e Balotelli, provare per credere

B&B in nazionale. Buffon e Balotelli, si mormora. Almeno questo parrebbe, secondo il Corriere dello Sport, l'intendimento di Gigi Di Biagio in vista delle due amichevoli che l'Italia giocherà in Inghilterra il 23 e 27 marzo, la prima contro l'Argentina (a Manchester) e la seconda contro i padroni di casa, a Londra. Obiettivo? Riannodare il filo con il passato e restituire entusiasmo. Perché è ovvio che, se davvero sarà convocato il neo quarantenne SuperGigi, non lo si farà per un programma a lunga scadenza e nemmeno a media: il numero uno della Juventus, pur in mezzo a mille dubbi, dovrebbe smettere a fine stagione e la sua presenza per le due partite oltre Manica servirebbe appunto per ridare credibilità a un gruppo che ha fallito la qualificazione mondiale dopo sessant'anni. Sarebbe anche un modo per andare oltre le lacrime che lo stesso portiere aveva versato sul prato di San Siro dopo aver perso il doppio spareggio contro la Svezia: come dirgli grazie, la tua carriera va ovviamente oltre il mancato sesto Mondiale cui avresti potuto partecipare. Chiuderebbe insomma così, Buffon: nella patria del calcio, in attesa magari di costruirsi una seconda carriera all'interno della Federazione con un ruolo tutto da definire. Non sarebbe nemmeno l'unico dei senatori a venire convocato, pare: l'altro potrebbe essere Giorgio Chiellini, magari stuzzicato dall'idea di tagliare il traguardo delle 100 presenze in azzurro (ora sono 96). Perché nel suo caso il ruolo di chioccia potrebbe essere esteso anche al prossimo futuro, pur senza dimenticare che il 14 agosto la carta d'identità chiamerà 34 anni.

E poi ci sarebbe il ritorno clamoroso di Mario Balotelli. Questo sì, in prospettiva. Perché l'attuale attaccante del Nizza (19 reti in stagione) non gioca con la maglia azzurra dal 24 giugno 2014, giorno dell'eliminazione dell'Italia dal Mondiale brasiliano per mano dell'Uruguay, ma alla fin fine deve ancora compiere 28 anni: né vecchio né giovane, ecco. Semplicemente, uno da tenere in considerazione per il prossimo quadriennio a patto che il rendimento si confermi elevato e che la testa rimanga a posto. Perché alla fine il punto interrogativo rimane sempre quello: le balotellate sono finite o no? In Francia giurano di sì, lui pure e Di Biagio pare volerci credere. Magari varrà la pena provare, perché no? Con una squadra che poi sarà parecchio ringiovanita, partendo dai vari Donnarumma, Caldara, Rugani, Romagnoli, Chiesa e Bernardeschi.

In bocca al lupo.

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