Cronaca locale

Sindacato volantina per i centri sociali

I delegati Rsu ai dipendenti: «Cacciamo i fascisti. Aderiamo al corteo»

«Cacciamo fascisti e razzisti fuori dalla storia!». Un eccitato appello alla mobilitazione antifascista, firmato dal centro sociale «Vittoria», è stato inoltrato e diffuso ieri da una mail con «dominio» Regione Lombardia.

È accaduto al Pirellone, dove i dipendenti regionali hanno ricevuto il messaggio di alcuni delegati della Rsu (la rappresentanza sindacale interna). L'oggetto della mail è «Cacciamo fascisti e razzisti fuori dalla storia! Corteo antirazzista sabato 10 febbraio a Milano». Il messaggio è una sorta di convocazione per il corteo antifascista previsto per oggi con «concentramento» in piazza Oberdan alle 15 e 30. In pratica viene inoltrato un documento politico firmato in calce «i compagni e le compagne del Csa Vittoria». I sindacalisti della lista unitaria Si Cobas-Sial Cobas hanno voluto farlo conoscere ai colleghi, e far sapere loro che aderiscono a questa piattaforma e alla manifestazione di oggi. Hanno voluto farlo sapere, i sindacalisti, con una mail inviata formalmente da delegati Rsu a dipendenti. Il linguaggio utilizzato nel documento del Vittoria è intriso di ideologia. «La tentata strage di Macerata ad opera di un militante leghista/fascista - si legge - è purtroppo solo l'ennesimo sintomo di una sottocultura violenta propugnatrice di odio e superiorità razziale sempre più diffusa in tutta Europa e in Italia». L'analisi è quella classica, e un po' datata della sinistra estrema: «La crisi del sistema produttivo capitalista - si legge nel proclama - ha attaccato livelli occupazionali e qualità della vita distruggendo sicurezze e stabilità salariale, ha gettato nella povertà milioni di lavoratori, disoccupati e pensionati, mentre le politiche economiche neoliberiste hanno divaricato la forbice tra ricchezza e povertà, causando una devastazione e un imbarbarimento dei rapporti umani e sociali anche tra le classi subordinate che vivono più direttamente le contraddizioni di una società in crisi e nel più completo sbandamento culturale». Si parla di «imbarbarimento», di salari «divorati dal profitto» e si condanna «l'assoluto silenzio» sulle «reali cause del progressivo impoverimento delle classi medie e meno abbienti». Niente di nuovo per i parolai del centro sociale Vittoria, che da anni giocano alla rivoluzione. Ma che alcuni sindacalisti della Regione facciano propaganda per un centro sociale, questo non si è era ancora visto.

AlGia

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