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Duterte ha detto di voler "sparare alle comuniste nella vagina"

Il presidente sotto accusa dopo avere suggerito di "rendere inutili" le ribelli

Duterte ha detto di voler "sparare alle comuniste nella vagina"

Si è attirato nuove critiche il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, che parlando a un gruppo di ex ribelli comuniste la scorsa settimana, ha usato parole che gi sono valse condanne da ogni lato per misoginia e per quello che è parso come un invito alla violenza che non è però una novità, in un Paese dove la guerra al narcotraffico ad opera delle forze di polizia ha da tempo assunto contorni preoccupanti.

"Dite ai soldati. 'C'è un nuovo ordine dal vostro sindaco. Non vi uccideremo. Ci limiteremo a spararvi nella vagina'", ha detto Duterte, che prima di essere eletto presidente aveva ricoperto il ruolo di primo cittadino della città di Davao, aggiungendo poi che: "Se non c'è una vagina, sono inutili".

Le parole sono scritte bianco su nero in una trascrizione ufficiale del commento del presidente Duterte, dove però il portavoce ha sostituito una serie di puntini alla parola che indica l'organo genitale femminile. In passato il presidente filippino è finito più volte nei titoli di giornali per ragioni non troppo diverse.

Aveva scherzato sullo stupro di un'australiana rapita, lamentandosi di non aver potuto essere il primo e consigliato ai soldati di struprare liberamente durante le operazioni militari.

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