Cultura e Spettacoli

Box Office

Che Cinquanta Sfumature di Rosso avrebbe vinto la sfida del fine settimana su grande schermo era prevedibile come un politico che, una volta eletto, si rimangia le promesse elettorali. Il problema, semmai, era capire con quanti euro in cassa. Ebbene, i 5.897.856 euro (con media copia di 7.670) dell'ultimo (grazie a Dio) capitolo della trilogia sono inferiori rispetto al precedente episodio (C. S. di Nero aveva esordito con 6.492.508 euro), ma rappresentano, pur sempre, un risultato fuori dalla media che, ovviamente, fa fregare le mani agli esercenti. Si pensi poi alla quasi totale stroncatura ricevuta dal film che, come al solito, non ha influenzato più di tanto le fruitrici di questa saga che si sono riversate nelle sale (784.760 spettatori) sulla fiducia, vogliose di capire come sarebbe finita la storia romantica più assurda (per sceneggiatura e dialoghi) mostrata al cinema, di sempre. Il tutto si è tradotto con un +13% del box office complessivo registrato sette giorni prima, ma con un calo del 5,5% nel confronto con il dato del 2017. Dietro The Post, si è piazzato Ore 15:17 - attacco al treno, conclusione della trilogia degli eroi firmata da Clint Eastwood. Film dal titolo spiazzante (all'attacco, Clint dedica solo una decina di minuti, preferendo raccontare la vita e i legami di amicizia tra i tre eroi) che ha portato a casa 1.205.817 euro. Debutta in settima posizione, invece, il (noioso) cartone I primitivi che ha incassato 388.068 euro.

Fuori dai dieci, il drammatico (anche come regia) L'ultima discesa, undicesimo, mentre è solo ventunesimo il riuscito The Party.

Commenti