Sport

Non fidiamoci dei numeri e del pronostico

Non fidiamoci dei numeri e del pronostico

La Champions, finalmente. Si torna alle cose serie dopo le dispute condominiali di casa nostra. Juventus-Tottenham è roba buona per chi ama il football, squadre di censo anche se gli inglesi di Londra hanno la sala di trofei meno scintillante della loro storia, fatta di molti sogni e di grandi delusioni. La domanda è la seguente: può una squadra che ha già subìto cinque sconfitte e sette pareggi su ventisette partite, impensierire la Juventus che è stata sconfitta due volte soltanto e ha incassato un solo gol nelle ultime sedici partite? È il calcio, dove i numeri spesso sono aridi e non dicono la verità. Il Tottenham è squadra veloce, con un allenatore prezioso ed intelligente, l'argentino Pochettino e due uomini che cambiano gioco e risultato quando uno non se l'aspetti, dico Kane (anni 24) e Dele Alli (anni 21). La Juventus non recupera nemmeno in panchina il suo artista, Dybala, ma spera di ritrovare in Europa ritmo e gioco smarriti spesso in campionato. È un turno chiave per i bianconeri, una svolta per l'intera stagione. I facili pronostici in sede di sorteggio oggi fanno i conti con una realtà oggettiva assai differente. Gli Spurs si sono qualificati primi nel gironcino che prevedeva il Real Madrid, pareggiando al Bernabeu e battendolo a Londra, realizzando 16 punti con 15 gol realizzati e 4 subiti. La Juventus è finita seconda dietro il Barcellona, ottenendo 11 punti, segnando 7 gol e incassandone 4. Le premesse preoccupano Allegri, soprattutto per le assenze di Matuidi, Cuadrado e Dybala e l'ultimo infortunio occorso a Barzagli, mentre danno fiducia a Pochettino reduce dalla vittoria nel derby con l'Arsenal. Ma il campo, come sempre, può ribaltare non soltanto le sensazioni ma anche il quadro tecnico. La coppa non prevede, ancora, l'uso del Var ma è nelle mani, stasera, del tedesco Brych, l'arbitro della finale di Cardiff. Non è il caso di ripensare al passato.

Basta e avanza il presente.

Commenti