Cronache

La forza della Bignardi: "Ho avuto un cancro. La chemio fa schifo ma serve"

La giornalista si racconta a Vanity Fair: "Ho superato una malattia seria, ma al tempo stesso molto comune. Si ammalano milioni di donne, a cui va tutto il mio affetto"

La forza della Bignardi: "Ho avuto un cancro. La chemio fa schifo ma serve"

Pochi giorno dopo Nadia Toffa, anche un'altra importante giornalista televisiva come Daria Bignardi racconta di un'esperienza cruciale della propria vita e di un argomento delicato come quello del cancro. In un'intervista a Vanity Fair, la ex direttrice di Rai3 riporta tutte le difficoltà che ha vissuto ma anche gli ostacoli che ha superato grazie al supporto delle persone care.

"Ho scoperto di avere il tumore facendo una normale mammografia di controllo, subito dopo l’ultima stagione delle Invasioni barbariche - racconta - Sei mesi dopo, a una settimana dall’ultima chemioterapia, mi è arrivata la proposta di Campo Dall’Orto per dirigere Rai Tre. Gli ho raccontato tutto. Mi ha chiesto soltanto: “Sei guarita?”. Gli ho risposto di sì. “Ti aspetto a Roma”, mi ha detto e io sono partita."

Parole dure, difficili, come quelle sulla chemioterapia, che "non è divertente e fa schifo, ma serve." Allo stesso modo, la Bignardi non rinuncia a rivivere i momenti complessi in cui ha scelto di presentarsi in pubblico con i capelli corti.

"Il giorno della nomina, quando c’è stata la conferenza stampa a Roma, avevo la parrucca - ricorda - L’ho portata per diversi mesi, era molto carina, capelli identici ai miei, anzi più belli. Poi andando avanti e indietro in continuazione tra Milano e Roma, a gestire ’sta parrucca, a un tratto, non ce l’ho fatta più. Un bel giorno l’ho tolta dalla sera alla mattina e mi sono presentata al lavoro con i capelli corti e grigi che stavano ricrescendo sotto. Ma non ho dato spiegazioni, tranne che ai miei vicedirettori, coi quali eravamo diventati amici".

Non fu facile gestire le reazioni della rete, vi fu chi parlò di "look horror" ma il pensiero della giornalista, naturalmente, era concentrato su altro.

Su una battaglia difficile da combattere ma che per fortuna alla fine è stata vinta.

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