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Siria, tra russi e americani scoppia la guerra Uccisi da aerei Usa 200 mercenari di Mosca

Massacro durante l'assalto a una base controllata da curdi e statunitensi

Siria, tra russi e americani scoppia la guerra Uccisi da aerei Usa 200 mercenari di Mosca

New York Nel tutti contro tutti in corso in Siria c'è anche spazio per scontri in stile Guerra fredda. Durante i combattimenti della scorsa settimana tra le forze filogovernative di Damasco e la coalizione a guida Usa, i militari americani hanno ucciso decine di mercenari russi nella regione di Deir Ezzor. È quanto riportano alcuni media, tra cui Bloomberg, citando fonti vicine a Mosca secondo cui oltre 200 miliziani pro-Assad - in maggioranza mercenari russi - sono stati uccisi il 7 febbraio in un raid aereo Usa, mentre tentavano di fare breccia in una base controllata da forze curde e statunitensi. Un funzionario Usa ha parlato di circa cento vittime, con un numero di feriti dai 200 ai 300.

Il Cremlino non ammette, anzi ripete che nessun membro delle forze armate russe è stato ucciso. E archivia l'episodio precisando come coloro che combattevano al fianco dei siriani erano mercenari, non soldati. «Gestiamo solo i dati che riguardano le forze armate russe», ha spiegato il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitrij Peskov. Dell'accaduto, ha aggiunto, non hanno nemmeno parlato Putin e Donald Trump nella recente telefonata. Invece il segretario alla Difesa Usa, James Mattis, ha definito l'incidente «sconcertante». «È un grande scandalo, il rischio è che scateni una grave crisi internazionale», ha detto da parte sua Vladimir Frolov, ex diplomatico russo ora analista politico indipendente: «Ma Mosca farà finta che non sia successo niente». L'offensiva della scorsa settimana è iniziata circa otto chilometri a est del fiume Eufrate, quando le forze pro-Assad sono avanzate con «un battaglione supportato da artiglieria e carri armati, lanciando razzi e mortai», ha spiegato in una nota il colonnello Thomas F. Veale, portavoce dell'esercito Usa. «I funzionari della coalizione erano in regolare comunicazione con le controparti russe prima, durante e dopo l'attacco non provocato», ha continuato.

«Nessuno vuol far scoppiare una guerra mondiale a causa di mercenari che non hanno nulla a che spartire con lesercito regolare», ha chiosato invece Vitaly Naumkin, alto consigliere del governo di Mosca in Siria. Da alcune informazioni dei media russi è emerso che il gruppo di contractor Wagner - l'equivalente della Blackwater americana, ora chiamata Academi - sarebbe stato assoldato da Assad o dai suoi alleati per proteggere gli asset energetici siriani in cambio di concessioni petrolifere.

L'episodio in ogni caso complica un quadro già complesso in Siria, sul cui territorio operano al contempo forze lealiste, curde, ribelli, russe, americane e turche, oltre alle ultime sacche di resistenza jihadiste. A Washington, intanto, gli 007 sono convinti che Mosca stia manipolando le campagne elettorali in Occidente in vista delle elezioni previste nel 2018. «Le operazioni per influenzare il voto sono una minaccia significativa», ha detto al Congresso Dan Coats, direttore nazionale dell'intelligence.

«I servizi russi - ha attaccato - continueranno a disseminare false informazioni per incoraggiare posizioni politiche anti-americane, indebolire il legame tra Usa ed Europa, minare le sanzioni contro Mosca e contrastare gli sforzi per portare gli Stati ex sovietici nell'Ue».

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