Scripta manent

Cosa c'è dietro la grafia di Ermal Meta e Fabrizio Moro

Ecco l'analisi della grafia dei due vincitori del Festival, Ermal Meta e Fabrizio Moro

Cosa c'è dietro la grafia di Ermal Meta e Fabrizio Moro

Ermal Meta Dalla firma del vincitore del festival emerge un desiderio che lo ha sempre accompagnato nella vita, cioè quello di trovare nel sociale una sua realizzazione quale “sfida” per poter essere protagonista e sfondare. Si tratta di una sorta di rivalsa che lo ha sempre impegnato, un desiderio portato avanti con fermezza e determinazione e che è diventato scopo della sua vita. Possiede un carattere “tosto” che non lascia spazio all’indecisione. Determinato e volitivo porta avanti tutto con grinta. Il carattere si basa su una natura “focosa” che rende viva la sua professione, pronto a sfoderare delle difese a protezione della propria integrità professionale e del successo tanto agognato (vedi firma contenuta e finale orizzontale del nome). Nella vita intima è propenso a lasciarsi prendere dalla gelosia e, come un Ariete a infiammarsi oltre misura. (Clicca qui per guardare la grafia di Ermal Meta)

Fabrizio Moro La firma di Fabrizio, con lettere addossate le une alle altre, mette in evidenza un carattere che, quando deve affrontare una situazione nuova, lo porta a provare della tensione. Quindi ogni volta che deve affrontare il palcoscenico, cui peraltro tiene molto perché per lui è fonte di vita, prova ansia di prestazione. Tale modalità sembra far parte del suo DNA per cui lo accompagnerà per sempre, a volte in modo positivo e altre volte meno, portandolo a dare, anche se può sembrare strano, sempre il meglio di sé. Si tratta di un’ansia attiva che non permette alcuna forma di adagiamento.

Deve tuttavia (vedi groviglio di lettere) cercare di misurare le proprie forze psicofisiche dosandola con intelligenza e, soprattutto, senza aiuti o supporti esterni.
(Clicca qui per guardare la grafia di Fabrizio Moro)

Commenti