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Le follie di Europa league e quelle di Napoli

Le follie di Europa league e quelle di Napoli

Gattuso e Sarri, guida di due realtà calcistiche che viaggiano a distanza siderale una dall'altra, sono diventati l'alfa e l'omega del comportamento dei club italiani in Europa league. Uno, Rino, con lo schieramento tipo, ha incassato un 3-0 persino più largo dei meriti mostrati, l'altro, con un turn-over esagerato, è partito davanti al Lipsia ed è finito sotto 1-3, regalando contropiedi micidiali. Uno, il milanista, tenta di risalire la corrente, l'altro è alle prese con il primato e sull'altare del duello con la Juve ha già sacrificato la qualificazione in Champions. Ancora più stridente è il contesto delle rispettive scelte. Già, perché Sarri deve vedersela con la Spal a Napoli, il Milan invece è alle soglie di un tris da far girare la testa (Samp, Roma e Inter in sequenza). Allora chi ha sbagliato?, verrebbe da chiedersi facendo il verso alla famosa espressione di Boskov. Lo scopriremo nelle prossime settimane quando Gattuso avrà bisogno di ricorrere ai ricambi fin qui rimasti ai margini e Sarri dovrà spolpare i suoi titolarissimi.

Diverso è il giudizio che deve raggiungere l'Atalanta e la stessa Lazio. La sconfitta di Gasperini ha un sapore dolcissimo: può essere recuperata a Reggio Emilia e comunque è rimasto negli occhi quello splendido uno-due firmato da Ilicic. Così la Lazio, castigata a Bucarest, ma solo perché in attacco ha sbagliato l'impensabile. Hanno entrambe l'occasione per una doppia remuntada.

Al culmine di questo primo giovedì di Europa league del 2018 c'è allora da chiedersi: è davvero troppo pretendere dalla capolista del campionato una prova meno avvilente? E ancora: se, come denuncia Sarri offrendo ai suoi un comodo alibi, il calendario dell'Europa league è una follia, perché tra qualche mese si accapiglieranno in cinque o sei per entrare in lizza? Forse è il calcio italiano a patire ritardi e contraddizioni folli.

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