L'articolo della domenica

La gelosia è un furto

Ai vertici del triangolo ci siamo sempre noi, l'amato (o l'amata) e la persona rivale

La gelosia è un furto

L'essenza della gelosia è un furto. Ma un furto in cui l'oggetto del furto è d'accordo col ladro. Io sono geloso della mia amata se un altro me la porta via. Ma può portarmela via solo se lei è d'accordo. La gelosia, perciò, ha sempre la forma di un triangolo in cui, al vertice ci sono io e, all'altro lato loro due: la persona che amo e il mio rivale, uniti dalla complicità. Infatti noi diciamo di essere gelosi tanto della persona che amiamo e che ci viene portata via come di colui che ce la porta via. Ed anche l'odio provocato dalla gelosia si può rivolgere contro l'uno come contro l'altro. Otello uccide Desdemona che crede traditrice. Invece nella Cavalleria rusticana di Mascagni il marito tradito sfida a duello e uccide il rivale, compare Turiddu.

Passiamo ora a studiare la struttura dell'invidia. Questa, al contrario della gelosia in cui siamo sempre in tre è formata da me, dalla persona che invidio e da un pubblico che giudica... Io sono invidioso di qualcuno che temo sia superiore a me ma è molto esaltato dal pubblico. Prima, io mi consideravo al suo stesso livello poi lui viene ammirato, osannato, ed io no. Allora vado in crisi. Provo un senso di impotenza e di ingiustizia. Mi tormento, e cerco di dire a me stesso che loro sbagliano. Cerco di screditarlo. Lo faccio per convincere sia gli altri che me stesso... Ma è una lotta impari perché nessuno mi crede, e anzi mi deridono e dicono che sono invidioso. Allora mi vergogno per essere stato smascherato.

Qualche volta invidia e gelosia si presentano congiuntamente e in un modo molto penoso. Come accade della gelosia del passato. In questa noi diventiamo gelosi degli amori che nostra moglie o nostro marito hanno avuto prima di conoscerci. Capita quando hanno avuto amanti ricchi e famosi e noi temiamo che possano avere nostalgia e rimpianto per loro e desiderio della vita brillante e felice che conducevano allora, confrontata con quella modesta che possiamo offrire loro oggi. Spesso però è una paura infondata perché anche il passato scintillante aveva delle ombre.

Ed anche l'invidia che proviamo spesso nasce da una illusione: chi vediamo applaudito ed esaltato non vale più di noi.

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