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Islanda, fa discutere la proposta di mettere al bando la circoncisione

Ebrei e comunità cristiane in rivolta contro la proposta di legge depositata in parlamento per vietare la circoncisione nei minori di 15 anni

Islanda, fa discutere la proposta di mettere al bando la circoncisione

Entro qualche mese, la circoncisione potrebbe essere messa fuori legge in Islanda, a meno di interventi resi necessari per motivi di salute.

Otto parlamentari di cinque diversi partiti politici (nell'unica camera dello Stato atlantico vi sono in tutto 63 seggi) hanno presentato una proposta di legge per istituire pene detentive fino a sei anni che sanzionino chiunque "rimuova gli organi sessuali in tutto o in parte", tanto per i maschi che per le femmine. Punendo così non solo le mutilazioni genitali femminili - che nell'isola sono già illegali da 13 anni - ma anche la circoncisione.

La misura si rivolge in particolare alla pratica della circoncisione infantile, in uso soprattutto fra gli ebrei e musulmani: una volta raggiunta l'età del consenso, a 15 anni, ai giovani uomini sarà infatti lecito decidere se farsi circoncidere oppure no.

Il progetto di legge ha raccolto le reazioni furibonde della maggior parte dei rappresentanti delle confessioni religiose del Paese scandinavo: il rabbino capo Pinchas Goldschmidt si è detto "estremamente preoccupato" per i possibili sviluppi di questo progetto di legge, ricordando i "precedenti pericolosi" che una misura del genere può richiamare e "le implicazioni che essa ha sulla capacità degli ebrei di praticare la propria religione in modo aperto e libero."

Il vescovo luterano islandese Agnes Sigurðardóttir ha invece espresso la preoccupazione delle comunità cristiane per la libertà di culto di ebrei e musulmani, raccomandando piuttosto l'ammodernamento di una legislatura che punisca le pratiche di circoncisione non sicura.

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