Economia

Se i debiti non vanno di moda

Se i debiti non vanno di moda

Il settore della moda in Italia vale il 4% del Pil. Aziende con elevata solidità finanziaria. La voce estero vale il 64% del totale del fatturato.

Questa, in estrema sintesi, è la fotografia dell'ultimo report dell'Area Studi di Mediobanca (2012 2017). Un documento utile per confrontarsi con un comparto importante della nostra imprenditoria.

Un doveroso nota bene. Lo studio analizza le maggiori aziende con sede in Italia e con almeno 100 milioni di fatturato (in testa: Luxottica, che produce occhiali e accessori, non abbigliamento).

Una soglia alta se pensiamo che la maggior parte delle nostre piccole e medie imprese, asse portante della nostra economia, sono ben lungi dall'avvicinarsi a fatturati di quel tipo. Nella lettura mi sono concentrato sul confronto tra le top 15 italiane e francesi, un vero e proprio derby.

Le aziende transalpine fatturano e crescono di più e sono maggiormente redditizie; quelle italiane sono più solide e molto più liquide. In tutta franchezza, il fatto che le imprese italiane sono più liquide ai miei occhi è più un limite che una virtù. Mi spiego. Le aziende crescono con un giusto rapporto fra capitali propri e debiti. Quando si ha una strategia per crescere, indebitarsi investire cum grano salis è una pratica normale. In questi anni, e ne faccio quotidiana esperienza, le piccole imprese per non perdere in competitività e accelerare sull'innovazione lo hanno fatto.

Per tornare al derby, se le imprese francesi fatturano e crescono di più significa che non temono l'indebitamento, anzi. Evidentemente, hanno trovato e trovano banche che valutano e sostengono positivamente la loro crescita.

Mentre in Italia, fino ad oggi, gli istituti di credito hanno preferito finanziare importanti operazioni immobiliari con difficoltà di recupero. Speriamo nella gara di ritorno...

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