Cronache

Ragazza pestata a sangue a Firenze, fermato un giovane

Al ventunenne di Montelupo Fiorentino (Firenze) vengono contestati i reati di rapina e tentato omicidio. Ritrovato lo smartphone della ragazza

Ragazza pestata a sangue a Firenze, fermato un giovane

Arrestato l'uomo che avrebbe aggredito e tentato di uccidere una ragazza di 17 anni nel parco dell'Ambrogiana, a Montelupo Fiorentino (Firenze), lo scorso 14 ottobre. La Polizia ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Firenze, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze. Si tratterebbe di un giovane di 21 anni, a cui vengono contestati i reati di rapina e tentato omicidio. La giovane, ricoverata in ospedale, aveva riportato un grave trauma cranico e una lesione all'occhio. Ascoltata dagli inquirenti e dal pm, aveva detto di non ricordare quasi nulla di quella terribile notte di violenza.

Dopo 4 mesi è stato trovato il cellulare della ragazza. A indicare agli agenti dove si trovava sarebbe stato Alessio Martini, il ventunenne, già noto alle forze dell'ordine, arrestato con l'accusa di essere l'autore dell'aggressione. Lo smartphone, hanno spiegato gli investigatori, era nascosto nella vegetazione, a circa 150 metri dal luogo dove la ragazza fu trovata priva di coscienza e coperta dal fogliame.

La ragazza era stata trovata in gravissime condizioni, intorno alle 7, da una donna che passeggiava nel parco. Uscita in discoteca con alcuni amici la sera prima, la ragazza aveva intravisto il suo ex fidanzato (si erano lasciati da poco tempo) in compagnia di un'altra. Uscita velocemente dal locale, era stata raggiunta dai suoi amici. Un testimone riferì di averla vista litigare in modo acceso con un uomo fuori dalla discoteca. Intorno alle 4 del mattino la comitiva si era spostata nel parco dell' Ambrogiana, fermandosi un po'. La giovane si sarebbe poi allontanata verso la stazione, forse da sola, per prendere un mezzo pubblico.

La ricostruzione dei fatti

L'indagine, avviata immediatamente dopo i fatti, ha consentito di raccogliere una serie di elementi - anche scientifici - che, "in maniera inequivocabile", secondo il Gip, hanno portato ad accusare del grave episodio il 21enne. Gli investigatori, anche grazie ad un puntuale lavoro di sincronizzazione delle immagini video, raffrontate con i dati dei tabulati telefonici, hanno potuto ricostruire che quella mattina, alle ore 6.20, un uomo con pantaloni chiari ed un giubbotto scuro, a bordo di una bicicletta, ha imboccato il viale che la giovane vittima stava percorrendo in senso opposto, mentre era intenta a parlare al cellulare. Dopo averla incrociata, il 21enne l'ha seguita per poi colpirla alle spalle con un oggetto contundente, facendola cadere e trascinandola per circa 200 metri, per poi abbandonarla al margine del viale, non prima di essersi impossessato del cellulare che aveva tra le mani.

Dopo un attento lavoro gli inquirenti sono riusciti a dare un'identità all'uomo inquadrato dalle telecamere, le cui tracce biologiche sono state trovate sugli indumenti della giovane vittima.


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