Cronaca locale

Anarchici devono al Comune affitti per quasi 100mila euro

Il tribunale ha convalidato lo sfratto diciassette anni fa ma il gruppo Bruzzi-Malatesta resiste in via Torricelli

Anarchici devono al Comune affitti per quasi 100mila euro

Qualche giorno fa si è saputo che la Corte dei Conti ha chiesto approfondimenti al Comune sugli affitti non incassati dal 2003 nelle case popolari. Un buco nero che si aggira intorno ai 350 milioni di euro. Palazzo Marino non riesce a recuperare circa la metà degli affitti, inserisce i mancati incassi nel capitolo dei «fondi di dubbia esigibilità» e copre la voragine con le tasse. «Bisogna affinare la lotta ai furbi che non pagano e agli abusivi, incrociando banche dati e informazioni» ha incalzato subito il consigliere di Forza Italia Fabrizio De Pasquale. Che è andato avanti con la ricerca, perchè se tra chi non paga nelle case Erp ci sono tanti morosi incolpevoli, famiglie che hanno perso il lavoro e non riescono, anche volendo, a rispettare la rata, ci sono centri sociali che vivacchiano gratis negli spazi comunali, facendo affari rigorosamente esentasse.

Del Torchiera che occupa la cascina di fronte al cimitero Monumentale o di Macao, che subaffitta pure gli spazi dell'ex Macello a eventi della moda o come albergo low cost, si è ampiamente parlato. Ora che le palazzine liberty di viale Molise sono tornate in mano al Comune (giorni fa è stato approvato in consiglio comunale il piano di rilancio dell'Ortomercato, e nell'accordo lo spazio occupato da Macao viene restituito da Sogemi all'amministrazione), «ci aspettiamo che il sindaco chiami finalmente il questore e chieda lo sgombero, ora non ha più scuse» afferma De Pasquale.

Ma tra gli inquilini morosi del Comune c'è pure il Centro sociale anarchico «Bruzzi-Malatesta», occupa uno spazio «ad uso diverso dall'abitativo» in via Torricelli 19, zona San Gottardo, in virtù di un contratto di locazione stipulato il 24 luglio del 1985. Il gruppo anarchico in realtà è presente nell'immobile da oltre quarant'anni: prima era di proprietà privata, poi fu ceduto a prezzo simbolico al Comune. Già il 14 settembre del '99, a fronte dell'ingente debito maturato dagli inquilini dopo 14 anni - pari a 42.160,98 euro - il Comune tramite l'Avvocatura avviò il procedimento di sfratto per morosità, una richiesta convalidata dal Tribunale di Milano il 6 ottobre 2000. Diciassette anni dopo, il centro sociale è ancora lì. De Pasquale ha chiesto all'amministrazione il conto dei debiti maturati fino ad oggi. Totale: 93.313,96 euro. Negli anni sono stati effettuati 65 tentativi di sfratto, tutti rinviati, l'ultimo giusto quattro giorni fa. Intorno alle 10 del mattino si è presentata all'esterno la Digos, sono passati mezzi della polizia, ma l'ufficiale giudiziario ha semplicemente consegnato l'avviso del prossimo intervento, fissato per il prossimo il 21 giugno. Altri quattro mesi di relax. «Nonostante questa minaccia, noi continueremo il nostro cammino, intenzionati più che mai a continuare nell'attività programmata» l'avvertimento degli anarchici su Facebook.

L'azzurro De Pasquale accusa il Comune: «Basta con questa inerzia nei confronti dei centri sociali, oltre a disagi per chi ci vive accanto arrecano anche un danno economico ai cittadini. Via Torricelli ad esempio è in una zona commerciale ambita.

É arrivato il momento di chiedere lo sgombero».

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