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Atalanta, sogno spezzato Pari Borussia nel finale, eliminata tra gli applausi

Subito in vantaggio, i bergamaschi sprecano troppe palle gol. E all'ultimo la beffa tedesca

Atalanta, sogno spezzato Pari Borussia nel finale, eliminata tra gli applausi

Reggio Emilia Passano i tedeschi, con due gol negli ultimi minuti, fra andata e ritorno. Questione di esperienza, l'Atalanta ha costruito di più, sprecando come a Dortmund. 3-2 al Signal Iduna, 1-1 al Mapei. Aveva giocato meglio all'andata, meritando il pari, a Reggio Emilia domina come occasioni, non nel possesso palla e alla fine Gasperini è tradito dal classico errore, stavolta del portiere.

L'atmosfera al Mapei è da finale, con un pubblico nettamente superiore alla media delle gare interne del Sassuolo. Con il nuovo tecnico, il Borussia ha perso solo al debutto con il Werder e con il Bayern in coppa di Germania.

L'avvio è bergamasco, Tolian trattiene Ilicic, l'arbitro non ammonisce e sbaglia. Su angolo da sinistra, Caldara va a contrasto con Burki, allarga il braccio destro, ci starebbe la carica al portiere, l'arbitro Manzano non la ritiene sufficiente per fischiare la punizione: la porta resta vuota, Toloi insacca, riscattando in parte i due errori commessi in Germania. Gasperini lo incita, invita Ilicic a rientrare, quando però riparte è formidabile e provoca un cartellino giallo. Comincia a nevicare, l'Atalanta attacca soprattutto a sinistra, Spinazzola è tornato ai livelli da Juve, persino da titolare, è rimasto e alla fine si è ricalato negli schemi di Gasperini. Anche Cristante percuote da quella parte, sull'inserimento di Gomez ha la palla giusta sulla testa, è il capocannoniere stagionale bergamasco, la manda fuori. I tedeschi sono timidi, girano palla e iniziano a creare. Schurrle da fuori, Berisha in angolo, poi De Roon rischia l'autorete e Toloi salva. L'Atalanta si ricompone e resiste, sospinta dai cori incessanti, perdendo comunque precisione nel fraseggio. Rullano anche i tamburi tedeschi, alla ricerca del pareggio qualificazione. La pioggia è gelata, il clima è da Sofia Goggia, la bergamasca che ha vinto l'oro olimpico, l'Atalanta mostra la stessa determinazione.

L'avvio di ripresa è di nuovo nerazzurro, con conclusioni da fuori. Le trame sono sempre palla a terra, questi tedeschi sono atipici, più tecnici che fisici, Masiello e compagni chiudono ogni spazio. Berisha è a lungo inoperoso, Toprak salva su Caldara. Il campo è scivoloso, la partita è sempre tiratissima, con marcature atalantine attente. Si susseguono angoli germanici, entra Reus, di Dortmund, campione del mondo e finalista di Champions 5 anni fa, contro il Bayern. Ilicic sbaglia il raddoppio in assolo, da falso nueve, dopo la doppietta di 8 otto giorni fa. La vigoria della Dea ricorda l'Atletico Madrid. Reus manca la porta, Gomez si fa respingere da Burki il destro scacciapensieri. La prima parata vera di Berisha è su Schurrle. Finchè Reus calcia da destra, Berisha non trattiene, respinge con il ginocchio, Schmelzer è lì e raggela la curva bergamasca. Schurrle è chiuso da Hateboer, non arriva un'occasione da urlo per la qualificazione.

Piange un bimbo in curva, festeggia il muro giallo ma per l'Atalanta sono comunque applausi.

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