Cronache

Rivoluzione sulle prostitute. Tassate per la prima volta

La Finanza arresta una coppia di sfruttatori e la segnala al fisco. Poi scatta il pagamento delle imposte

Rivoluzione sulle prostitute. Tassate per la prima volta

Se fino a ieri lo sfruttamento della prostituzione era un'attività illecita fortemente redditizia per gli sfruttatori di esseri umani, le cose sono cambiate. E adesso quest'illecito non sfugge più alla tassazione. La Guardia di finanza di Caltanissetta si è portata avanti, segnalando al Fisco una base imponibile di 150mila euro accumulata dai capi di un'organizzazione dedita allo sfruttamento del meretricio, su cui sarà applicata la tassazione. Sono le ricchezze accumulate da un italiano (di origini nissene) e da una sudamericana (dominicana) che sono stati arrestati lo scorso per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. I due avevano realizzato un bel gruzzoletto sulle spalle di povere donne sfruttate, oro colato che entrava nelle loro tasche senza doverne dare conto e ragione a nessuno. La dominicana aveva anche utilizzato una parte dei proventi dell'attività illecita per acquistare un immobile nel centro storico di Caltanissetta.

Fine della pacchia per entrambi, non solo perché, grazie alle indagini delle Fiamme gialle, la loro attività illegale è stata mandata a monte, ma anche perché non potranno fruire delle ricchezze accumulate così come pensavano di fare, cioè senza rendicontare niente a nessuno. Le indagini, infatti, si sono concentrate anche sull'analisi dei flussi di denaro movimentati dai due sfruttatori, e i finanzieri sono riusciti a quantificare il giro di affari realizzato, che è stato quindi sottoposto a tassazione. I proventi accumulati o di cui i due arrestati hanno avuto disponibilità ammontano a oltre 150mila euro, per la precisione lui aveva accumulato 58mila euro e lei 95mila e ora sarà imputata una tassazione ai fini delle imposte dirette per la parte che ognuno ha accumulato tra conti correnti, postepay e patrimonio immobile.

I militari diretti dal capitano Francesco Auriemma, comandante della Compagnia della Guardia di finanza di Caltanissetta, sono tra i primi, alla luce delle direttive del nuovo «manuale operativo in materia di contrasto all'evasione e alle frodi fiscali», diramato dal Comando generale delle Fiamme gialle, ad avere tassato i proventi illeciti, assestando un duro colpo all'accumulo di ricchezze illecite e alla diffusione di manifestazioni di doppia economia come lo è un'attività illegale come lo sfruttamento del meretricio. Gli inquirenti l'hanno inquadrata nella categoria «reddito diverso». Grazie a questo è stato possibile tassare gli introiti. Si tratta di una fonte di aggressione dei beni alternativa rispetto alla confisca o al sequestro da parte dello Stato.

Anche l'attività di meretricio autonomo viene tassata. Secondo la Cassazione, se è svolta in forma abituale, è assimilabile al lavoro autonomo, mentre se viene svolta, sempre autonomamente, in forma occasionale rientra nella categoria dei redditi diversi.

In entrambi i casi l'attività liberamente esercitata dà luogo a redditi tassabili.

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