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Russiagate, nuove accuse per Manafort e Gates

Mueller deposita altri 32 capi di imputazione per Manafort e Gates, su cui pendono già 12 accuse nell'inchiesta su Russiagate

Russiagate, nuove accuse per Manafort e Gates

Spuntano 32 nuovi capi di imputazione per Paul Manafort e Rick Gates, gli uomini chiave di Donald Trump durante la campagna elettorale delle presidenziali Usa del 2016, su cui già pendono da ottobre ben 12 accuse.

Li ha depositati Robert Mueller, il procuratore che indaga sul cosiddetto Russiagate, la presunta interferenza da parte della Russia nell'elezione del tycoon alla Casa Bianca. Le nuove accuse vanno dalla frode al riciclaggio.

Manafort è stato direttore della campagna di Trump dal giugno all'agosto del 2016 e Gates è stato il suo braccio destro. Nelle 37 pagine di accuse depositate da Mueller, viene descritta la macchinazione con cui Manafort e Gates avrebbero riciclato 30 milioni di dollari (soprattutto introiti legati al loro lavoro per il governo ucraino), evaso le tasse per circa un decennio ed utilizzato la società di real estate di loro proprietà per assicurarsi oltre 20 milioni di dollari in prestiti in modo fraudolento. Manafort e Gates avrebbero fatto fluire oltre 75 milioni di dollari attraverso conti offshore che avevano aperto in Paesi come Cipro o le Seychelles e che poi avrebbero utilizzato per acquistare immobili negli Usa o per rifinanziare i loro prestiti

Le accuse denotano la crescente pressione di Mueller sui due ex uomini chiave di Trump sebbene i nuovi capi di imputazione non siano direttamente collegati al cuore dell'inchiesta. Il procuratore speciale, infatti, ha il potere di perseguire ogni crimine che emerge nell'ambito delle sue indagini.

Nell'ambito della stessa inchiesta, proprio martedì scorso l'avvocato Alex van der Zwaan si è dichiarato colpevole di aver mentito sui suoi contatti con Gates.

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