Pyeongchang 2018

Ledecka, Bjoergen Fourcade, Vonn. Un'Olimpiade da 10 Ma l'Italia ha fatto tredici

La ceca Ledecka regina in due discipline e la norvegese Bjoergen signora di tutti i tempi con le sue 15 medaglie. Il francese Fourcade è il vero superman. E noi ringraziamo 13 azzurri che ci hanno regalato dieci podi

Ledecka, Bjoergen Fourcade, Vonn. Un'Olimpiade da 10 Ma l'Italia ha fatto tredici

PyeongChang - Venti giorni di emozioni, di medaglie, di fatiche. E anche di freddo, vento e orari impossibili. Ma ci sono molte altre cose che resteranno nella memoria e negli archivi di questi ventitreesimi Giochi olimpici invernali. Le butto giù, alla rinfusa, fra cani in pericolo e fenomeni in ascesa.

Il fuoco è da sempre il simbolo dei Giochi olimpici, ma dopo l'accensione del braciere alla cerimonia di apertura tutti si sono dimenticati di lui, semplicemente perché da quel giorno, era il 9 febbraio, apertura dei Giochi, il braciere è diventato praticamente invisibile, nascosto com'era da altre costruzioni, impalcature e brutture varie. Lo si vedeva solo da lontano andando all'Olympic Park, per il resto la fiamma ha brillato da sola, un po' triste, poverina. Voto 2 agli architetti dello stadio olimpico di Alpensia.

«Il mio doping è il cioccolato». Ester Ledecka ci stava già simpatica prima, ora ancora di più. Un fenomeno, perché è riuscita ad oscurare i grandi nomi dello sci alpino, da Hirscher a Svindal, dalla Vonn alla Shiffrin, tutti saliti sul podio, almeno una volta. Marcel e Mikaela due, ma Wendy Holdener ha battuto tutti e con l'oro della sua Svizzera nella gara a squadre è arrivata a tre. Una cosa sola Ester deve rivedere: le tute da super eroe che indossa in gara, disegnate da suo fratello. Voto 2 alle tute, 10 a lei, che quando le chiedono se si senta più sciatrice o più snowboarder risponde come meglio non si può: «Quando scio penso: oh ma guarda quei dannati snowboarder, quando surfo invece è il contrario, maledico quei dannati sciatori!».

Martin Fourcade il vecchio, Johannes Klaebo il giovane: sono stati gli eroi degli sci stretti, vincendo tre medaglie d'oro a testa. Il primo si porta sempre in spalla la carabina e spara bene, spara veloce, non sempre è preciso, ma nessuno come lui è bravo ad abbinare la bravura al poligono con quella sugli sci e batterlo, quando è in giornata e il vento non gli sposta la canna (succedeva anche questo nello stadio del biathlon), è quasi impossibile. Forte e altruista, anche nelle staffette ha dato tutto, regalando una medaglia d'oro a compagni che da soli non avevano raccolto nulla. Nessuno, nella storia dello sport francese, ha vinto più ori di lui alle Olimpiadi, a quota cinque. Voto 9,5, ogni tanto ha fatto cilecca anche lui.

Klaebo invece deve ancora farne di strada per raggiungere Marit Bjoergen, che a 38 anni si è presa anche l'ultimo oro in palio sulle nevi coreane, nella 30 km, portando a 15 il suo totale di medaglie, 8 tutte d'oro con 4 argenti e 3 bronzi, eguagliando in vittorie i connazionali Bjoern Daehlie (8 ori, 4 argenti, 0 bronzi) e il biathleta Ole Einar Bjoerndalen (8-4-1). Ma lei ora è unica al mondo nei Giochi invernali: voto 10, boia chi molla!

Johannes Klaebo però ha cominciato bene, alla sua prima Olimpiade ha già lasciato il segno, e non solo sulla neve, perché con quella sua chioma bionda che fa tanto attore di Hollywood ha fatto impazzire tutte. Ha un fisico pazzesco, le sue gambe e le sue braccia non finiscono più e quando le usa in sincrono per spingere sugli sci è uno spettacolo per chi guarda, un incubo per gli avversari che lo vedono andare va, imprendibile. Voto 9, perché ha perso la prima gara.

Camminando per le strade e sui marciapiedi noti qualcosa di strano, a cui non sei abituato. Ti concentri un attimo ed ecco che capisci: in terra è tutto pulitissimo! Zero mozziconi di sigaretta (non ho capito se non le buttano o se le raccolgono) e soprattutto zero escrementi di cani. Ma, a proposito dove sono i cani? In venti giorni ne ho visto uno solo, bianco, un po' spelacchiato, in un cantiere. Mi sono informata e, orrore! Ho scoperto che i cani in Corea li allevano per mangiarseli, come da noi si fa con le mucche, i conigli e i polli. Ecco perché Lindsey Vonn dopo una prima apparizione con Lucy in braccio si è ben guardata dal farla uscire di casa nei giorni successivi! Coreani senza voto, sarei di parte perché sono vegetariana. Voto 10 a Lindsey invece, perché adora i cani e ha protetto Lucy dalla fame altrui.

Dopo le amare sconfitte sul campo come dt (Dominik Fischnaller ai piedi del podio per 2/1000!), Armin Zoeggeler a PyeongChang ha dovuto incassare anche un'altra delusione, la mancata elezione nel consiglio del Cio, in quota atleti. Fra i sei candidati, ne sono stati scelti due, l'ex fondista americana Kikkan Randall e l'hockeista finlandese Emma Terho. Potere alle donne sempre di più! Ma non sapete cosa vi siete persi, Armin era un campione in pista e lo è anche fuori. Voto 10, ad honorem.

Arianna, Michela, Sofia, Federica, Lisa, Dorothea, Cecilia, Lucia, Martina, Federico, Dominik, Lukas, Nicola: tredici nomi per dieci medaglie, quelle italiane.

Nulla in confronto alle 39 della Norvegia prima nel medagliere (e record assoluto ai Giochi invernali), ma ragazzi, grazie, ci avete fatto divertire e non vi dimenticheremo mai.

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