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Migranti, la Francia esamina le richieste d'asilo direttamente in Africa

Macron ha iniziato a far esaminare le richieste di protezione internazionale direttamente in Niger: ma il ritmo è ancora lento

Migranti, la Francia esamina le richieste d'asilo direttamente in Africa

Matteo Salvini ne sarebbe entusiasta: la Francia di Emmanuel Macron da mesi ha iniziato ad esaminare le richieste di protezione internazionale presentate dai migranti direttamente in Africa - per la precisione in Niger - senza aspettare che i richiedenti arrivino sul suolo della Republique.

Secondo il New York Times, l'esecutivo di Parigi ha già da tempo iniziato a sbrigare le pratiche per le richieste di asilo direttamente nel Continente nero, alle porte della rotta libica. Una mossa che consegue il doppio risultato di sottrarre i migranti al viaggio della morte attraverso il Sahara e il Mediterraneo ma anche quello di alleggerire il già ingolfato sistema di accoglienza europeo, che assai spesso è messo in difficoltà non tanto dal numero dei rifugiati ma proprio da quello esorbitante dei richiedenti asilo.

In Niger non si concentrano solamente gli immigrati che arrivano da ogni parte dell'Africa e anche da altri continenti ma pure quelli che tornano indietro dalla Libia, su indicazione fra l'altro anche dell'agenzia Onu per i rifugiati.

Chi supera l'esame della commissione francese per l'asilo e ottiene l'asilo o un'altra forma di protezione viene trasferito direttamente in Francia. I numeri sono ancora contenuti (si parla di qualche decina di persone già arrivate nell'Esagono) ma secondo l'Unhcr in Niger si tratta di una svolta epocale: "È una cosa enorme dal punto di vista politico - spiega il capo delegazione Giuseppe Lo Prete - ma in termini di numeri è ancora poco rilevante".

In effetti l'idea è buona - e anche l'Italia dovrebbe forse pensarci - ma i ritmi sono lenti: in una settimana l'agenzia francese per i rifugiati, che può contare solo su quattro funzionari, ha esaminato appena 85 richieste.

Un numero certo non sufficiente per evadere la mole di tutte le domande, pari a diverse decine di migliaia.

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