Elezioni Politiche 2018

Pass in Parlamento per Azione Giovani

Dalla gavetta con la Meloni alla conquista degli scranni che contano

Pass in Parlamento per Azione Giovani

Roma - Da «senza paura» a «traccia la rotta», dal parco di Colle Oppio all'Isola Tiberina fino all'ingresso in giacca e cravatta e tailleur a Montecitorio e Palazzo Madama.

I ragazzi ed ex ragazzi ora trentenni o quarantenni della «generazione Atreju» (il ragazzino che nella Storia infinita deve salvare il regno di Fantasia dall'avanzata del Nulla da cui prende il nome la storica festa dei giovani della destra italiana) approdano in Parlamento. Dopo aver masticato slogan e militanza prima nel Fronte della Gioventù poi in Azione Giovani, e aver mescolato ribellione, solidarismo e amor patrio, la squadra di Giorgia Meloni raccoglie il testimone di una comunità politica e si appresta a sedersi sugli scranni che più contano. Un ricambio generazionale realizzato senza la rottamazione della vecchia guardia.

In Lombardia ottiene il pass Carlo Fidanza, classe 1976, già europarlamentare, nel lontano 2003, sfidante in quota destra sociale proprio della Meloni per la guida di Azione Giovani. Una sconfitta che non ha incrinato i rapporti tra i due ma ha posto le basi per un sodalizio che dura ormai da 15 anni. «Nel movimento giovanile abbiamo imparato a vivere la politica come servizio alla Patria, da semplici militanti fino alle istituzioni. Siamo stati i primi a seguire Giorgia in Fratelli d'Italia, oggi spetta a tanti di noi rafforzarlo nel palazzo e nella società». In Toscana viene eletto Giovanni Donzelli, in passato alla guida di Azione Universitaria e portavoce della Giovane Italia, poi consigliere in Toscana con un particolare talento nel fare le pulci al sistema di potere renziano. «Ora non abbiamo alibi, dobbiamo dimostrare di saper incidere davvero. Vedremo cosa riusciremo a fare di concreto per gli italiani». Ma nel gruppo ci sono anche Andrea Delmastro, consigliere a Biella; Francesco Lollobrigida, vero uomo macchina del partito; Carolina Varchi, già vicepresidente di Azione Giovani; la piemontese Augusta Montaruli; Ciro Maschio, presidente del consiglio comunale di Verona; il cagliaritano Salvatore Deidda; il perugino Emanuele Prisco, Francesco Acquaroli, sindaco di Potenza Picena. E poi altri 40enni come Marco Osnato, Marcello Gemmato, Luca de Carlo, Mauro Rotelli che a Viterbo sconfigge Giuseppe Fioroni, l'ex presidente della provincia di Salerno, Antonio Iannone e l'ex consigliere a Roma Federico Mollicone.

Una «compagnia del Parlamento», pronta ad affrontare il grande salto del protagonismo generazionale.

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