Cronache

Di giorno poliziotto, di notte deejay: condannato dal Tar di Napoli

Di giorno era in servizio come agente di polizia, di notte lavorava in consolle. Ma per il Tar di Napoli non si può

Di giorno poliziotto, di notte deejay: condannato dal Tar di Napoli

Di giorno era l'agente Raffaele Pizzo, di notte il deejay don Rafaele. Un poliziotto di Napoli si è visto rigettare il ricorso al Tar della Campania contro il provvedimento del ministero dell'Interno che nel 2015 lo aveva sospeso dal servizio per tre mesi per quella doppia vita giudicata inappropriata per un agente della Polizia di Stato.

"Dall’istruttoria condotta dall’amministrazione - recita la sentenza della sesta sezione del Tribunale amministrativo campano - sono emersi una serie di elementi che depongono in modo univoco nel senso della continuità e professionalità dell’attività lavorativa svolta da ricorrente come DJ, peraltro, in alcuni casi, in concomitanza con la fruizione di giorni di permesso sindacale, di congedo ordinario e, soprattutto, di congedo straordinario (circostanze queste non smentite da parte ricorrente)"

Va peraltro detto che il lavoro notturno del poliziotto, svolto per tre anni dal 2011 al 2015, non è mai stato tenuto segreto ma anzi veniva pubblicizzato su alcuni blog ed era in regola, come testimoniano i versamenti contributivi all'Inps. Secondo i magistrati amministrativi del capoluogo partenopeo, Pizzo avrebbe commesso una "violazione dei doveri di istituto oltre che lesione dell’immagine e del prestigio della Polizia".

Per lui, d'ora in poi, le porte della discoteca potranno aprirsi solamente come cliente.

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