Cronaca locale

Dall'Uruguay l'ok all'estradizione di Morabito

Considerato il re della cocaina a Milano, "'u Tamunga" era stato catturato sei mesi fa

Dall'Uruguay l'ok all'estradizione di Morabito

L'ora x, con risvolti più o meno positivi, arriva sempre per tutti. E non fa differenza se sei un tipo qualunque o il «re incontrastato della cocaina», all'anagrafe Rocco Morabito da Africo (Reggio Calabria), classe 1966, reduce da 23 anni di latitanza e catturato appena sei mesi fa, il 4 settembre, a Punta del Este, durante un'operazione congiunta sotto copertura tra la polizia uruguaiana e quella argentina. Morabito viveva infatti in Uruguay da 21 anni, sotto il nome di Francisco Antonio Capeleto Souza, sedicente imprenditore con passaporto brasiliano. L'altro ieri per il boss appartenente a una delle 'ndrine più potenti della Locride, è scattato l'ok alla richiesta di estradizione della Procura di Reggio Calabria. I giudici di Montevideo probabilmente con grande e personalissimo disappunto di 'u Tamunga (così soprannominato perché, pare, fosse proprietario di un Dkw Munga, un indistruttibile fuoristrada tedesco, ndr) hanno deciso che quello che fino a pochissimo tempo fa era uno dei sette latitanti più pericolosi d'Italia - insieme a pezzi da novanta della criminalizzata organizzata come il fantasma dei fantasmi, Matteo Messina Denaro - tornerà a breve giro nella natia Calabria, proprio come richiesto dalla nostra autorità giudiziaria in virtù di un mandato di arresto internazionale per associazione di tipo mafioso e traffico di droga.

Che dire? Se 'u Tamunga decidesse di parlare, di confessare tutte le sue vicissitudini, di raccontare i particolari più celati e importanti per gli investigatori di quel traffico internazionale di cocaina ai cui vertici si è posizionato da anni, restando ai piedi dell'Aspromonte giusto il tempo per crescere per poi spiccare a 25 anni il volo verso piazze internazionali come Milano (dove risulta ancora ufficialmente residente, in via Bordighera, 18 in zona Romolo) beh, a quel punto sarebbero in molti a dover tremare.

Sempre a Milano il boss - che gli investigatori sotto la Madonnina descrivono uomo dalla parlata sciolta, come molti meridionali, ma anche elegante e affabile - Rocco Morabito ha continuato a tenere forti legami perché il controllo dei calabresi sul mercato della cocaina è ancora di quelli granitici.

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