Cronache

Vaticano, due migranti musulmani per la squadra del Papa

Vaticano, due migranti per la squadra podistica di Papa Francesco. Ecco la consegna di due nuove casacche dell'Athletica Vaticana

Vaticano, due migranti musulmani per la squadra del Papa

Due migranti sono entrati a far parte di una squadra sportiva del Vaticano. Jallow e Ansu sono stati inseriti nell'Athletica Vaticana, la formazione podistica della Santa Sede, capitanata dalla farmacista Michela Ciprietti. I due, peraltro, sarebbero di fede musulmana.

Entrambi i giovani corridori risiedono attualmente in un centro d'accoglienza di Castelnuovo di Porto. Lo stesso che Bergoglio aveva visitato durante il Giovedì Santo di due anni fa. Uno dei due rifugiati è originario del Gambia, l'altro del Senegal. L'integrazione continua così a rappresentare il perno centrale dell'azione pontificia. I ragazzi svolgeranno i primi allenamenti con le Fiamme Gialle, poi, quando saranno pronti, correranno ufficialmente per il team del Vaticano.

Il cardinale Gianfranco Ravasi, che è il presidente del Pontificio consiglio per la cultura, ha consegnato le casacche agli atleti qualche giorno fa. "Lo sport - ha dichiarato il porporato italiano - è una sorta di linguaggio comune, è una esperienza che appartiene non soltanto a tutti i popoli, ma anche a tutte le generazioni ed è in questa luce che può diventare veramente un incontro che ha anche una dimensione di carità, di solidarietà, di amore, e questo alla fine è il messaggio cristiano, il riconoscere nella diversità l’unità fondamentale della natura umana". Una scelta che monsignor de Toca ha definito "in sintonia con la scelta del Comitato olimpico internazionale di creare un team di atleti rifugiati".

Jallow Buba ha 20 anni, è un gambiano con la passione del basket e per arrivare in Italia ha attraversato il Senegal, il Mali, l'Algeria e la Libia. Un viaggio della speranza, durante il quale il neoatleta vaticano sarebbe stato venduto per ben tre volte dalle bande criminali che gestiscono il traffico di migranti oltre che picchiato ripetutamente. Jallow, a nome di tutti gli stranieri presenti nel belpaese, ci ha tenuto a ringraziare Papa Francesco per l'opportunità concessagli attraverso lo sport.

Ansu Sise, invece, è un senegalese di diciannove anni, calciatore della squadra di Castelnuovo di Porto. Anche la sua traversata è stata piena di pericoli e difficoltà. "Ma ora", ha sottolineato il giovane atleta, "ringrazio Dio, perché abbiamo ritrovato qui la vita in Italia”.

Alla cerimonia della consegna delle magliette hanno partecipato Ravasi, Angelo Chiorazzo, che è il responsabile della cooperativa "Auxilium", la stessa che ospita i due ragazzi africani, monsignor Melchor Sanchez de Toca e Giancarlo Giannini, tipografo e decano dell'Athletica Vaticana.

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