Cronaca locale

Una biblioteca ai rom per «favorire le relazioni» Centrodestra all'attacco

Al parco Alessandrini, con l'ok del Comune De Corato e Rocca: «No, regole e sicurezza»

Una biblioteca ai rom per «favorire le relazioni» Centrodestra all'attacco

Tra sogno e velleità, la «biblioteca delle relazioni» al parco Alessandrini è l'ultima trovata in fatto di integrazione. Il nome è puramente evocativo e indica l'obiettivo di un luogo di incontro e scambio che - come si legge nella scheda redatta dai promotori - dovrebbe «favorire la nascita di relazioni fra la comunità rom e il quartiere, rompendo le barriere fisiche e sociali che causano lo stato di marginalità della comunità». Si parla di un manufatto ligneo di 50 metri. Destinatari del progetto sono appunto i nomadi dei campi milanesi, in particolare i nomadi di via Bonfadini, dove - al centro di un'area piuttosto problematica del municipio 4 - sorge un insediamento racchiuso fra linee ferroviarie e stabilimenti industriali, adiacente a spazi fortemente degradati, uno dei quali viene utilizzato come discarica abusiva.

L'idea di «ErsiliaLab», questo il nome del progetto, è l'approdo di un percorso iniziato tre anni fa ed è stata appena definita. I promotori attendono dal Comune il via libera definitivo. In una pagina dedicata, su facebook, viene presentata in questi termini: nel quartiere Molise-Calvairate-Ponti, Architetti senza Casa della Carità e Fondazione Padri Somaschi accompagneranno le famiglie «a dar vita a un posto dei bambini, di tutti i bambini e ragazzi e di quegli adulti che si sentono ancora bambini». Il «rifugio» - si spiega - «sta nascendo attraverso un processo di partecipazione che vuole coinvolgere le comunità presenti sul territorio, e sarà realizzata in autocostruzione».

Sul progetto c'è - come detto - la firma degli Architetti senza frontiere, con la collaborazione di Fondazione Somaschi e Casa della carità. Il progetto sarà finanziato con i fondi dell'8 per mille della Chiesa valdese, oltre che da privati.

Il centrodestra, con Fratelli d'Italia in particolare, si mostra contrarissimo: «Spero si tratti di uno scherzo - commenta Riccardo De Corato (Fdi) - Perché siamo in una zona nella quale la vergogna più grande, sostengono i residenti, è che nonostante le innumerevoli segnalazioni nessuno interviene e fa dei controlli sulle carovane irregolari dei nomadi e queste persone, e soprattutto non vengono elevate contravvenzioni e sequestri dei mezzi come la legge prevede da decenni. Esiste una norma in vigore a Milano sin dal 1986 che impedisce la presenza di simili carovane». Completa il quadro il presidente di commissione Sicurezza di Zona 4 (non coinvolta nel progetto) Francesco Rocca: «Ci troviamo in un'area problematica - spiega il giovane esponente di Fdi - oltre ad avere il centro di emergenza sociale di via Sacile, che dovrebbe essere controllato, c'è un accampamento abusivo con tende e furgoni, poi il campo storico di via Bonfadini e la domenica i mercati dell'usato-rubato di viale Puglie. Attorno varie discariche.

La priorità è far rispettare le regole che ci sono e garantire la sicurezza contrastando il degrado».

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